Al via Fiera internazionale della contrattazione su Diversity management

Milano, 19.12.2014
 
Come e cosa si contratta in Europa per la gestione della diversità in azienda? Per valorizzare le differenze e creare un ambiente di lavoro inclusivo? Sindacalisti spagnoli, rumeni, bulgari, polacchi e italiani ne discutono da ieri nella sede regionale della Cisl Lombardia, nel corso della prima “Fiera Internazionale della contrattazione sul Diversity Management”,  evento finale del progetto europeo “Repartir” promosso dalla Cisl Lombardia. Le best practices da Italia, Polonia, Romania, Spagna, Francia e Bulgaria, nonché i risultati raggiunti dal progetto, sono al centro della due giorni di serrato confronto. “Il nostro primo obiettivo è che la diversità sia considerata una risorsa e non un costo e le strategie di Diversity management siano sempre più diffuse, in quanto strumento per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo – ha ricordato Miriam Ferrari, responsabile del dipartimento Internazionale Cisl Lombardia -. Attraverso incontri, seminari formativi transazionali che hanno coinvolto i delegati, in questi dodici mesi abbiamo lavorato per potenziare le competenze delle organizzazioni sindacali partner”. “Abbiamo realizzato una mappatura di tutte le esperienze, gli accordi e le best practice – aggiunge – che potranno dare un contributo importante per promuovere la valorizzazione delle diversità nei luoghi di lavoro e nella società”. L’evento internazionale in corso in via Vida è l’appuntamento conclusivo del progetto avviato a novembre 2013. “Un appuntamento importante che deve rappresentare una nuova ripartenza, non un punto di arrivo – ha sottolineato il segretario generale della Cisl Lombardia, Osvaldo Domaneschi – Questo progetto può contribuire ad accrescere la nostra capacità di azione sul terreno contrattuale e attraverso la valorizzazione delle buone prassi, aiutarci a diventare sempre di più interlocutori riconosciuti ed autorevoli in sistemi produttivi sempre più globalizzati, rafforzando, in tal modo, anche il ruolo della Ces, perché occorre globalizzare anche la nostra azione di tutele e rappresentanza del lavoro”.
Dopo le testimonianze dei sindacalisti polacchi e spagnoli (oggi parleranno italiani, bulgari e rumeni) la prima giornata si è chiusa con la tavola rotonda “Migrazioni, lavoro e cittadinanza”, tra Mohamed Saady, presidente Anolf Cisl, Carles Bertran I Bruguera, direttore del Centre d’Informació de Treballadors Estranxeiros (Cite) della Catalunya, e Norbert Kreuzkamp, di Acli e.V. del Baden-Württemberg. “L’immigrazione è ormai un fenomeno strutturale e come tale deve essere affrontata, non se ne può più parlare solo in termini di emergenza  – ha detto il presidente di Anolf nazionale -. A causa della crisi le discriminazioni stanno aumentando, mentre occorre coinvolgere sempre di più anche i lavoratori immigrati nelle politiche attive, così come servirebbero azioni più efficaci per la transizione tra scuola e lavoro delle seconde generazioni”.  
 
 
La mappatura degli accordi, le legislazioni dei diversi paesi e tutti i materiali del progetto sono raccolti e consultabili sul sito www.repartir.eu.