Autonomia, Cisl Lombardia chiede un tavolo di confronto regionale

Milano, 4.4.2019

”L’autonomia è un tema carsico, come di molte altre cose in questo Paese se ne parla, poi basta, poi di nuovo… La Cisl Lombardia, da sempre, non è tifosa di una posizione o di un’altra. Vogliamo concentrarci sul tema “autonomia per cosa?”, e quindi capire quanto costa, chi paga, quanto viene restituito ai cittadini in termini di servizi. Per che cosa, dunque, la Lombardia chiede più autonomia in ciascuna delle materie possibili? Questo è il nostro punto di interesse ”. Così il segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, aprendo i lavori dell’incontro organizzato oggi in Cisl Lombardia “Più autonomia alla Lombardia. Su cosa, da chi, per che cosa?”, cui sono intervenuti l’assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, il presidente Anci Lombardia, Virginio Brivio, la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi.

“A fine febbraio con gli altri stakeholder abbiamo firmato il documento sull’autonomia proposto dal presidente Fontana – ha ricordato Duci -. Chiediamo ora che si apra tavolo con parti sociali per trovare insieme risposte di merito alla domanda “autonomia per cosa””.

Nel corso della mattinata, che ha segnato l’inizio di un percorso, aperto e pragmatico, sul delicato tema dell’autonomia, sono emerse le preoccupazioni del mondo della scuola, sulla regionalizzazione, le priorità degli enti locali e le motivazioni della Regione nel portare avanti il cammino avviato.

“Il referendum sull’autonomia è stato la leva che ha sbloccato l’impasse per riequilibrare il rapporto tra centro e periferia nel nostro Paese – ha detto l’assessore all’Autonomia, Stefano Bruno Galli -. Ci tengo a parlare di “autonomia differenziata” perché per noi si fonda sulle funzioni, non sulle materie”. “In ognuna delle 23 materie ci sono infatti funzioni riconducibili allo Stato ed è inevitabile che lí rimangano – ha spiegato -. Altre, ai fini di un efficientamento della macchina pubblica, possono essere decentrate. Non ci interessa l’autonomia sulla materia, ma su specifiche funzioni. Se alle Regioni efficienti viene data l’autonomia che si meritano, lo Stato può dedicarsi a migliorare l’efficienza delle Regioni più indietro”.

Sulla partita dell’autonomia i Comuni lombardi ci sono e vogliono giocare un ruolo attivo. Lo ha ribadito il presidente di Anci Lombardia, Virginio Brivio. “L’autonomia differenziata è un’opportunità se serve a far funzionare meglio gli enti locali – ha detto Brivio – . In quest’ottica auspichiamo che il coinvolgimento delle autonomie locali non sia solo formale, ma sia un vero luogo di concertazione e che sia occasione di avvicinamento dell’istituzione regionale agli enti locali perché discipline e competenze siano costruite sulle necessità che enti locali hanno per servire meglio i propri territori”. “La nostra preoccupazione è che la riforma sia un’occasione di crescita complessiva, non forzatura della maggioranza – ha aggiunto – e che sulle materie si assicuri un adeguato livello di sostenibilità e sussidiarietà”.

Tra i temi più “sensibili”, oltre alle infrastrutture e ai trasporti, la scuola. Per il “No” alla regionalizzazione dell’istruzione i sindacati di categoria si sono schierati compatti, anche inserendolo come punto della mobilitazione che nelle prossime settimane continuità a interessare il settore, con scioperi e iniziative. “La scuola non è facilmente gestibile come “funzione” e il no alla regionalizzazione è questione di vita per chi pensa alla scuola del futuro – ha detto la segretaria generale della Cisl Scuola, Maddalena Gissi -. Che scuola serve a questo Paese? Non possiamo farne una questione di natura territoriale. La scuola italiana ha bisogno di una visione strategica di respiro nazionale, perché è l’unico volano per intercettare le sfide del futuro”.
E a fronte della fumata nera dall’incontro di oggi al ministero, Cisl Scuola e i gli altri sindacati hanno confermato oggi, in assenza di impegni puntualmente riscontrabili, “la volontà di procedere alla proclamazione di iniziative di lotta articolate in astensione dalle attività non obbligatorie e in uno sciopero generale di tutti i lavoratori del comparto istruzione e ricerca per l’intera giornata del 17 maggio 2019″.

 

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