Milano, 30.11.2015

Sono oltre 186mila, tra colf e badanti, i lavoratori impegnati nell’attività domestica, in Lombardia. Il 79,2% proviene da Paesi stranieri e il 79,3% del totale è rappresentato da donne. Lavoratrici e lavoratori sempre più indispensabili per le famiglie lombarde, a fronte di circa 400mila anziani non autosufficienti residenti nella Regione di cui 59mila ricoverati in casa di riposo. “Auspichiamo che l’attuazione della nuova legge sia l’occasione per migliorare il sostegno alle famiglie – ha detto Valeriano Formis, segretario generale Fnp Lombardia – a partire dal momento della selezione dell’assistente famigliare, della valutazione delle sue competenze, dell’assunzione e gestione del rapporto di lavoro”. “Le famiglie lombarde spendono ogni anno 1,6 miliardi di euro per il lavoro di cura con assistenti familiari – aggiunge – e oltre a questo incide in modo significativo il lavoro irregolare e sommerso, in rapporto vanno attivati meccanismi di contrasto”.
Quanto all’attuazione della legge, l’assessore regionale Giulio Gallera ha sottolineato che la Regione sta procedendo a monitorare il territorio attraverso i Piani di zona. “La legge copre un tema molto importante – ha ricordato – ovvero far emergere dal sommerso il rapporto tra famiglie e assistenti familiari e garantire la professionalità di queste persone che devono curare i nostri anziani”. “Fortunatamente – ha aggiunto – in Lombardia ci sono già molti esempi di sportelli e qualche registro. Noi stiamo andando a capire quali sono le migliori soluzioni per non appesantire i Comuni, garantire sportelli che diano informazioni concrete e predisporre un registro in cui collegare assistenti familiari, che devono avere alcuni requisti per garantire serenità, e famiglie che vanno ad assumerle”.
Quanto all’attuazione della legge, l’assessore regionale Giulio Gallera ha sottolineato che la Regione sta procedendo a monitorare il territorio attraverso i Piani di zona. “La legge copre un tema molto importante – ha ricordato – ovvero far emergere dal sommerso il rapporto tra famiglie e assistenti familiari e garantire la professionalità di queste persone che devono curare i nostri anziani”. “Fortunatamente – ha aggiunto – in Lombardia ci sono già molti esempi di sportelli e qualche registro. Noi stiamo andando a capire quali sono le migliori soluzioni per non appesantire i Comuni, garantire sportelli che diano informazioni concrete e predisporre un registro in cui collegare assistenti familiari, che devono avere alcuni requisti per garantire serenità, e famiglie che vanno ad assumerle”.
Una volta a regime, dunque, le famiglie potranno andare allo sportello, consultare il registro, scegliere le badanti e metterle in regola coi contributi, accedendo così al sostegno regionale. Secondo Roberto Scanagatti, presidente Anci Lombardia, occorre far in modo che “il coinvolgimento dei Comuni sia concreto”. Per il 2015 la Regione aveva stanziato 700mila euro, con un’ipotesi in progressione. “Si dovrà capire quali sono i fabbisogni – ha detto Scanagatti – anche per determinare al meglio come intervenire sugli oneri per le famiglie, anche utilizzando formule flessibili come l’assistente familiare di condominio, che consente di ripartire i carichi economici”. La nuova legge prevede che l’Inps istituisca il casellario delle prestazioni sociali agevolate. “Stiamo procedendo in tal senso, con il coinvolgimento dei Comuni – ha sottolineato Antonio Pone, direttore Inps Lombardia – per sviluppare un grande database in cui saranno inseriti i riferimenti delle somme e degli interventi erogati a favore delle prestazioni agevolate. Questo, a regime, dovrà consentire ai Comuni, alle Asl, di erogare politiche mirate e valutare se gli interventi sono ridonanti, creando sovrapposizioni, o invece vanno a coprire aree di disagio che non hanno un corrispettivo in iniziative monetarie o di altra natura”.
Guarda il video sulla web tv Cisl Lombardia
Guarda i servizi andati in onda al Tg3 Lombardia del 30/11/2015 ore 14 e 19.30.