Bergamo, accordo alla Ruah per riqualificazione dei lavoratori

Milano, 26.9.2019

Nuovo accordo raggiunto tra Fisascat Cisl e Fp Cgil provinciali e rappresentanti di Ruah, la cooperativa sociale di Bergamo che si occupa, tra le varie attività, di accoglienza a migranti e richiedenti asilo.

Nel maggio scorso la cooperativa aveva annunciato un taglio di personale che avrebbe dovuto coinvolgere 30 persone, tra licenziamenti e mancati rinnovi di contratti a tempo determinato. Il 25 giugno era stato siglato un primo accordo sindacale con cui si era riusciti a ridurre il personale in esubero: da 30 si era scesi a 15 (9 licenziamenti e 6 mancati rinnovi o proroghe).
Questa seconda intesa mira ad aumentare la possibilità di trovare nuova occupazione e a sancire l’impegno della cooperativa di segnalare il personale per posti vacanti in altre cooperative della rete territoriale. Si prevedono, poi, concreti aiuti economici per la trasformazione delle professionalità.

“A maggio eravamo riusciti a individuare collocazioni alternative per una parte di personale a rischio: alla fine gli esuberi hanno interessato 9 insegnanti di lingua italiana ai quali si sono aggiunte 6 persone con contratti a tempo determinato che non hanno avuto rinnovo – hanno spiegato Alessandro Locatelli della Fisascat Cisl e Giuliana Rota della Fp Cgil di Bergamo -. L’accordo firmato ieri prevede che la cooperativa Ruah provveda a organizzare un percorso di orientamento e accompagnamento alla ricerca del lavoro utilizzando gli strumenti di Politiche attive del lavoro con il supporto del Consorzio Mestieri Lombardia”.

Si prevede anche il rimborso integrale della quota di iscrizione al corso di riqualifica per educatori organizzato dall’Università di Bergamo per i dipendenti che si iscriveranno nell’anno accademico 2019/2020 nonché per coloro che lo hanno frequentato nell’anno accademico 2018/2019; c’è poi rimborso integrale anche della quota di iscrizione per il corso di Asa o Oss per i propri dipendenti che si iscriveranno per l’anno scolastico 2019/2020.

Per questo percorso, che le organizzazioni sindacali vorrebbero rendere fruibile ad altre realtà come strumento di salvaguardia occupazionale, si sta costruendo una collaborazione con Abf.

La priorità delle parti rimane quella “di prediligere percorsi che siano in grado di permettere ai lavoratori di restare sul posto di lavoro. Ogni azioni volta a favorire questo processo sarà sostenuta e incentivata,  specialmente in questo particolare periodo, dove, precise scelte politiche hanno determinato instabilità e incertezza con pesanti ricadute su  particolari settori occupazionali”.