Bergamo, Cisl: riqualificazione e reinserimento, pilastri per nuova occupazione

Milano, 10.9.2014
 
Gli ultimi otto anni di crisi, in provincia di Bergamo, hanno dimezzata l’occupazione nell’edilizia; la disoccupazione è passata dal 2,2% del 2008 al 7,8% di fine 2013; fra i giovani  di 15 – 24 anni il 29,4% non trova lavoro, mentre sono almeno 25mila i cosiddetti Neet, ossia persone che non risultano al lavoro o in formazione. E nel calcolo non rientrano le migliaia di uomini e donne in cassa integrazione (circa 10mila), alcuni purtroppo destinati ad incrementare la lista dei disoccupati a seguito di crisi irreversibili delle imprese o al venir meno, a causa delle riforme degli ammortizzatori sociali di adeguate tutele. A Bergamo nel 2013 erano, secondo i dati forniti dall’Istat, 36.900 le persone in cerca di occupazione. Inoltre, il 13,9%  dei profili professionali (tecnici in particolare) richiesti dalle imprese, sono sempre più difficili da reperire. Da questa situazione parte la segreteria della Cisl di Bergamo per lanciare una proposta che punta a costruire sistemi e relazioni utili a creare modalità efficienti per la riqualificazione e il reinserimento lavorativo. “L’ economia in contrazione non basta a spiegare un numero così elevato di senza lavoro – afferma Giacomo Meloni, segretario territoriale Cisl -. In Italia, come nella nostra provincia, coesistono due fenomeni all’apparenza opposti: alti livelli di disoccupazione (sopratutto giovanile) da un lato, e difficoltà delle imprese a trovare competenze e conoscenze adatte, dall’altro. In altre parole la crescita economica è una condizione necessaria, ma non sufficiente, per migliorare l’occupazione”. “È da questo fronte – prosegue Meloni – che è necessario partire per rendere più stringente l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche attraverso una formazione mirata alle necessità delle imprese che intendono assumere o riqualificare il proprio personale in base ai processi innovativi”.
La proposta cislina si articola in 7 punti, a partire da un “maggior intreccio e coordinamento fra le agenzie formative, i servizi al lavoro e i profili professionali richiesti dal mercato del lavoro”, realizzato da un “osservatorio territoriale finanziato in partnership con risorse pubbliche e private, che abbia il compito di monitorare e ricercare, fra le imprese di tutti i settori merceologici in particolare quelli previsti in sviluppo”. Per il monitoraggio e i progressi del lavoro, servirà l’istituzione di “una cabina di regia presso l’osservatorio che veda la presenza delle istituzioni, delle agenzie deputate, dell’università e dei diversi soggetti sociali del territorio con il compito di verifica periodica”. Inoltre, la proposta Cisl parla di “sostenere i percorsi di ricollocazione presso le imprese con un sistema di incentivi; definire e programmare percorsi di riqualificazione e di reinserimento”.