Brianza, un altro morto sul lavoro. Cgil, Cisl e Uil: un 2019 terribile!

Milano, 21.6.2019

“Basta! È inaccettabile che un giovane lavoratore perda la vita in fabbrica: il lavoro è vita, non possiamo continuare ad aggiornare quello che sembra diventare sempre di più un bollettino di guerra per la Brianza. Siamo feriti a morte!”, dolore e
rabbia nelle parole dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per l’ennesima morte bianca. Un giovane lavoratore metalmeccanico, infatti, è deceduto a seguito di un incidente avvenuto ieri pomeriggio nell’azienda Trater di Nova Milanese.
Le organizzazioni sindacali avevano promosso una marcia unitaria dei Responsabili dei lavoratori per la sicurezza (Rls) proprio pochi giorni fa, il 7 giugno: una manifestazione che aveva sfilato per le vie del centro città al grido “basta morti sul lavoro”. Sono sei, infatti, gli operai che sul territorio hanno perso la vita in questi primi mesi dell’anno a seguito di incidenti sul posto di lavoro.

“Un 2019 terribile. Muoriamo tutti i giorni! – dichiara Giulio Fossati, della segreteria della Cgil di Monza e Brianza –. Ogni incidente sul lavoro è una perdita irreparabile per l’intera società, è giunto il momento di mettere un punto a questa tragica storia. In che modo? Investendo sulla formazione, premiando le aziende virtuose e intensificando i controlli”.
“Sul lavoro – conclude Fossati – è fondata la nostra Repubblica. E il lavoro è
elemento decisivo per la realizzazione di ciascuna persona, se non si garantiscono i lavoratori, non si garantisce lo sviluppo del nostro Paese”.

“Ci ritroviamo a piangere – dichiara Mario Todeschini, segretario Cisl Monza Brianza Lecco – l’ennesimo morto sul lavoro sul nostro territorio. C’è solo una via obbligata per fare cessare questa situazione intollerabile: investire sulla formazione e far sì che le postazioni di lavoro siano conformi alle norme di sicurezza”.
“Gli enti di controllo – aggiunge Todeschini – devono assumersi l’onere di svolgere controlli sempre più capillari e sistematici. Il lavoro, garantito dalla Costituzione, non deve essere mai causa di morte”.