Carcere minorile Beccaria, Fns Cisl: situazione esplosiva

Milano. 26.7.2017

“La situazione al Beccaria è esplosiva, quasi fuori controllo”. Non gira intorno alle parole Mario Tossi, responsabile della Fns (Federazione nazionale della sicurezza) Cisl milanese. I problemi sono “atavici” e riguardano la cronica mancanza di personale; l’organizzazione e le difficili condizioni di lavoro; la gestione dei giovani detenuti; gli evidenti deficit della struttura, ormai vecchia, compresi i problemi igienico-sanitari (avvistate colonie di topi).
Per sottolineare la gravità del momento i sindacati hanno scritto, unitariamente, al ministro della Giustizia Orlando e promosso un presidio per venerdì 28 luglio, dalle ore 10 alle 12, davanti al Tribunale dei minorenni a Milano.
“Da tempo – osserva Tossi – evidenziamo le gravissime carenze di personale e i problemi organizzativi all’interno della struttura, ma nessuno ci dà ascolto. I turni massacranti, il particolare contesto lavorativo, le continue aggressioni, gli incendi appiccati dai detenuti, stanno creando forti disagi psico-fisici agli agenti. Il tutto per uno stipendio di circa 1.500 euro al mese. Nella lettera abbiamo chiesto al ministro di inviare un’ispezione in modo che si renda conto della situazione. Siamo stanchi, così non si può andare avanti”.
Attualmente al Beccaria (tra carcere e centro di prima accoglienza), sono in organico circa 80 agenti. Diversi sono utilizzati anche per attività amministrative, che invece dovrebbero essere svolte da personale qualificato assunto dal ministero di Giustizia. Considerando le assenze per malattia (comprensibili dato l’ambiente e il tipo di mansioni) e i distacchi in altre carceri, secondo la Fns Cisl, per garantire la sicurezza, occorrerebbero almeno 20 poliziotti penitenziari in più. Oggi in servizio ce ne sono circa 4 per turno, invece dei 12 previsti. I detenuti sono, invece, 54 (la capienza sarebbe di 46).
“Nel carcere – continua Tossi – sono carenti anche tutte quelle figure professionali, come educatori ed assistenti sociali, che dovrebbero aiutare i ragazzi nel percorso di recupero. Il risultato è che molti di essi sono fuori controllo; alcuni hanno problemi psichiatrici; altri si atteggiano a piccoli boss e non hanno paura ad aggredire chi li sorveglia. Al Beccaria entrano droga e telefonini”.
Nella lettera al ministro i sindacati hanno anche chiesto la sostituzione della direttrice della struttura.