Case popolari, sindacati: sospendere il nuovo regolamento. Domani in piazza

Milano, 27.2.2019

Domani, dalle 16.00 in via Fabio Filzi (davanti al Pirellone), Cgil, Cisl e Uil Lombardia e i sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat, Unione inquilini, Conia Lombardia, manifesteranno per chiedere la modifica del Regolamento per l’accesso alle case popolari e, prima ancora, la sospensione della sua applicazione. Un regolamento che i sindacati ritengono iniquo e discriminatorio. Un regolamento che penalizza proprio che è in condizione di maggiore fragilità.
“La Regione approverà nei prossimi giorni una seconda versione del nuovo regolamento che, nonostante più momenti di confronto con il sindacato e alcune utili correzioni apportate al testo iniziale, mantiene un connotato molto negativo e di forte impatto sul piano della tutela dei diritti e la missione di servizio dell’edilizia pubblica – ha sottolineato Leo Spinelli, segretario generale Sicet Lombardia -. Permangono, infatti, rigidità ed effetti gravemente discriminatori nei criteri di accesso e di presa in carico dei richiedenti l’alloggio in condizioni di indigenza. Resta un sistema dei punteggi totalmente squilibrato, che privilegia le condizioni soggettive (residenza protratta e appartenenza ad alcune categorie), anziché le condizioni oggettive di bisogno e disagio abitativo”.

Sono oltre 60mila le famiglie in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare in Lombardia. “Se la giunta regionale approva questo regolamento e sarà applicato immediatamente l’effetto sarà la cancellazione di tutte queste domande, che dovranno essere ripresentate, ma con modalità più complicate che sfavoriscono l’utenza”.
Emblematico il dato della sperimentazione: dalle oltre 2.700 domande del bando precedente si è scesi a 700.
“Hanno approvato una legge che doveva mettere a posto tutto e invece, per altri versi, ha introdotto fondati motivi di temere un ulteriore fallimento – sottolinea Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alle Politiche abitative -. Effetti che impatteranno in modo particolarmente critico proprio sulla persone e famiglie che sono in condizioni di maggiore fragilità, che pagheranno il prezzo di nuove ingestibili procedure”. “Occorre che la politica ne prenda atto – aggiunge Rancati -. Anche perché sulla nuova regolazione degli accessi e della gestione degli alloggi ci sono perplessità e timori anche nelle Aler e tra i responsabili locali delle politiche abitative”.
Per un confronto di merito e chiedere anche a loro una presa di posizione sul Regolamento regionale sugli accessi e sulla Legge Regionale 16/2016 i sindacati confederali e degli inquilini regionali incontreranno il 21 marzo prossimo a Milano i rappresentanti dei Comuni ad Alta Tensione Abitativa.

Le motivazioni della protesta di domani pomeriggio sono state illustrate questa mattina a Milano nel corso di una conferenza stampa (qui il comunicato unitario).