Cifa, a rischio 120 posti in Lombardia tra Milano, Bergamo e Mantova

Milano, 22.1.2014
 
Si tiene domani pomeriggio in Assolombarda il primo incontro tra la direzione Cifa e i sindacati sul piano di riorganizzazione. Per fronteggiare la crisi del settore e la forte concorrenza dei prezzi nei mercati internazionali l’azienda prevede un piano di riduzione di costi, lo spostamento di alcuni prodotti in Cina e 120 esuberi di personale sui 650 dipendenti dei tre stabilimenti presenti in Lombardia: Senago a Milano (390 dipendenti, 75 esuberi), Castiglione delle Stiviere a Mantova (180 dipendenti e 30 esuberi), Zanica a Bergamo (80 dipendenti e 15 esuberi). “Occorre chiarezza sugli impegni industriali e gli investimenti per il futuro e sul mantenimento degli stabilimenti produttivi e delle attività di ricerca, per fugare i rischi di disimpegno dal nostro Paese da parte del gruppo – afferma Nicola Alberta, segretario generale Fim Cisl Lombardia -. Chiediamo inoltre un forte impegno di tutela e salvaguardia dell’occupazione, con la piena responsabilizzazione dell’azienda, che sappia valorizzare le grandi competenze umane e professionali, e affrontare da posizioni di forza le difficoltà del mercato”. A sostegno delle proposte che i sindacati porteranno all’incontro in Assolombarda, per domani mattina è stato proclamato dalle Rsu e dai sindacati di categoria Fim e Fiom uno sciopero di due ore di tutti i lavoratori del sito di Senago, Zanica e Castiglione delle Stiviere.
Cifa, Compagnia Italiana Forme Acciaio, si occupa della ricerca,  progettazione, e produzione di betoniere e pompe per il calcestruzzo, macchinari utilizzati nel settore delle costruzioni. L’azienda fa parte della multinazionale Zoomlion, un gruppo cinese della regione dello Hunan, tra i leader nel mercato, un gruppo industriale articolato e presente in settanta nazioni in tutto mondo.