Cinema e lavoro – Nadia e gli ippopotami

Milano, 28.3.2017
Regia Dominique Cabrera Fotografia: Hélène Louvart  Montaggio: Sophie Brunet Musica: Béatrice Thiriet Interpreti Ariane Ascaride (Nadia), Marilyne Canto (Claire), Thierry Frémont (Serge), Philippe Fretun (Jean-Paul), Olivier Gourmet (Andre), Pierre Berriau (Gérard) Produzione: Gilles Sandoz Distribuzione: Lab 80 Durata 115’
Dicembre 1995. Uno sciopero dei trasporti paralizza la Francia. Guardando la tv, Nadia crede di riconoscere Gérard, il padre di suo figlio, tra i ferrovieri della stazione d’Austerlitz. Così parte alla sua ricerca, intrufolandosi tra gli scioperanti. Alcuni di essi, Jean-Paul, Serge e Claire, si offrono di portarla con loro durante la ronda notturna tra i vari picchetti. Sarà una notte fatta d’incontri e vagabondaggi, in cui le rivolte e i desideri di ognuno avranno avuto modo, per una volta, d’esprimersi.
Un film di una stringente attualità pur essendo stato girato quasi 20 anni fa. Vi sono già temi come quelli del precariato e della sicurezza della pensione oltre ad una riflessione sull’attivismo sindacale, sui temi dell’unità e del rispetto reciproco.
 
LA CRITICA
Nadia et les hippopotames, questo film con un titolo da fiaba surrealista, non è né un trattato né un’arringa, né il racconto di una fulminante conversione. Il romanzesco non intralcia il realismo sociale; si integra in un tessuto compatto. Della Storia più ancora che dei luoghi, delle date, dei fatti, utilizza soprattutto le risorse umane. La parola viene data agli stessi che hanno “fatto” gli scioperi, che “c’erano”, e tra i quali gli attori professionisti finiscono per confondersi. La semplicità si mescola naturalmente con l’enfasi, la vecchiaia con la giovinezza. […] Siamo all’esatto opposto della maniera con la quale il cinema dominante recupera la Storia per renderla finzione; qui, è la Storia che si impadronisce del cinema, che si avvale del suo potere di attaccarsi a dei volti e a dei corpi singolari, di catturarne l’impalpabile.  (Jacqueline Nacache, Nadia et les hippopotames. Hier et encore demain, «Positif» n. 470, aprile 2000)
2Sul pianerottolo tra ippopotami, Nadia innescherà una serie di reazioni a catena e discussioni che affrontano  tutti i problemi relativi al  dibattito sulle linee del movimento sociale: scioperanti e non scioperanti, del settore pubblico e dei lavoratori del settore privato disoccupati, impiegati e Rmistes, sindacali e sinistra politica e sinistra, più coppie procrastinazione sentimentale e ricostruzioni che umanizzano  tutto il materiale teorico. (Serge Kaganski )