Cisl dei Laghi: no alla chiusura del Ferrotel di Ponte Chiasso

Il sindacato chiede impegno diretto affinché i lavoratori possano trovare ricollocazione

Milano, 24.9.2020

La Cisl dei Laghi esprime grande preoccupazione per l’intenzione manifestata da Ferservizi S.p.A di chiudere il Ferrotel di Ponte Chiasso e di lasciare a casa, dal 30 settembre, i cinque lavoratori che vi prestano la loro opera (nella foto, un momento della conferenza stampa di questa mattina).
Il servizio Ferrotel si concretizza in Italia nell’offerta di pernottamenti presso strutture gestite direttamente da Ferservizi – società che si occupa di gestire la vendita e la locazione del patrimonio immobiliare del gruppo Ferrovie dello Stato – o presso strutture alberghiere esterne convenzionate.
Il servizio Ferrotel è riservato ai dipendenti del Gruppo Ferrovie dello Stato, la cui attività lavorativa è connessa al sistema del trasporto ferroviario e, in particolare, con priorità su tutti, al personale connesso alla circolazione dei treni.
Gli immobili Ferrotel attualmente in esercizio in Italia sono 14 ed ospitano, mediamente, 550 persone al giorno, sono aperti 24 ore al giorno, e garantiscono un’offerta potenziale di circa 300 mila soggiorni l’anno.
Nel caso specifico di Ponte Chiasso Ferservizi S.p.A. ne ha appaltato la gestione al Consorzio Stabile Gas di Roma.


“Il Ferrotel di Ponte Chiasso – spiega Filippo Ghibaudi, segretario generale della Fit Cisl presidio di Como – è a tutti gli effetti un albergo utilizzato dai macchinisti e capitreno in attesa di riprendere il servizio. La decisione di chiudere non ci sembra coerente con gli investimenti effettuati negli ultimi anni per ammodernare la struttura. La chiusura di questo servizio comporterà il licenziamento di cinque lavoratori in un momento ed in un settore in cui la crisi economica più duramente sta facendo sentire i suoi effetti”.

“Quello che chiediamo a Ferservizi in primis, o ad altre società del gruppo che operano nel settore ferroviario – aggiunge – è un impegno diretto affinché i lavoratori possano trovare ricollocazione sfruttando il know-how maturato dal personale in tanti anni di servizio. Per non parlare del fatto che la chiusura di questa struttura causerà, inevitabilmente, problemi al personale operante lungo le tratte interessate”.

“Stante il blocco dei licenziamenti fino a fine anno – spiega Antonio Mastroberti, responsabile dell’Ufficio Vertenze della Cisl dei Laghi e coordinatore regionale degli uffici vertenze Cisl in Lombardia –
a nostro avviso lasciare a casa i dipendenti si configura come un’azione illegittima, per questo abbiamo impugnato i licenziamenti. E se la società non farà marcia indietro sarà il giudice a revocarli”.