Congressi – Cisl Bergamo: un’alleanza sul territorio per lavoro e welfare

Milano, 30.3.2017
 
I 455 delegati della Cisl di Bergamo hanno rinnovato il consiglio generale. Lo stesso è stato convocato per lunedì 10 aprile, quando avverrà l’elezione di segretario generale e segreteria: Ferdinando Piccinini, segretario generale uscente, ha presentato la sua candidatura e la richiesta di confermare l’intera squadra: Francesco Corna, Gabriella Tancredi e Giacomo Meloni. Si è così conclusa la 18° assise dell’unione sindacale bergamasca, che ha vissuto una due giorni imperniata su “persona e lavoro”, come recitava il titolo del congresso. L’azione prioritaria proposta al congresso, ha detto Piccinini,  “è quella di avviare una forte azione di formazione tesa a valorizzare e rafforzare il ruolo dei delegati, delle Rsu, degli operatori e dirigenti sulle nuove prospettive della contrattazione. Si conferma, con questo congresso,  la posizione della Cisl bergamasca di privilegiare la prossimità e la vicinanza dell’organizzazione attraverso il ruolo centrale del territorio”. “Bergamo deve tornare protagonista – dice ancora Piccinini – dando vita a un’alleanza sul territorio per lavoro e welfare, con l’attenzione rivolta all’occupazione giovanile, alle politiche attive e alle risorse contro la povertà. Creare lavoro è la vera priorità e non esistono scorciatoie. Il lavoro non si crea per legge, ma riorientando le politiche attuali e costruendo politiche nuove. E’ ora di chiudere una stagione di continue riforme normative. Ma deve essere un lavoro qualificato: partiamo, in una strategia di incentivazione occupazionale vera e concentrata sui giovani, dall’apprendistato duale che deve diventare la modalità più comune per concludere un ciclo di studi e raggiungere una qualificazione. Se non affrontiamo in modo rinnovato i temi della qualificazione del lavoro, della formazione continua e delle politiche occupazionali, tutto il sistema di relazioni sindacali, nazionali e territoriali, rischia di rimanere fermo e poco incisivo”.
Però, ha ammonito Ugo Duci, segretario generale della Cisl Lombarda, “ per rimettere davvero il territorio al centro del protagonismo sindacale, servono mezzi. Nessuno può essere protagonista senza aiuto, e quindi  occorre che qualcuno con mezzi adeguati lo doti per essere protagonista: e ancora oggi troppi dei mezzi Cisl necessari al territorio se ne stanno a Roma”. 
Una nuova organizzazione “federale”, sembra ammonire il leader lombardo, “potrà permettere che entro dieci anni ci possa essere un rinnovato gruppo dirigente in tutta la Lombardia, con molti più giovani di quanti ce ne siano oggi, formati e agguerriti”.
Anche Gigi Petteni, della segreteria nazionale, si è mosso sugli stessi binari.
“In un anno ci sono stati 19.000 contratti di secondo livello e Bergamo per questo è un punto di riferimento. Occorre costruire un sistema che nella transizione da un lavoro all’altro non lasci solo nessuno. La Cisl non sarà ospedale da campo, ma vuole contribuire a creare un modello di inclusione partecipativa che parta dai territori”. “Welfare e lavoro rappresentano una grande sfida per la Cisl -, ha concluso Petteni -. Il sindacato vuole essere più incisivo nelle politiche del territorio. I temi del lavoro e del sociale sono scomparsi nell’agenda politica. E invece noi abbiamo necessità di metterli al centro, a partire dalle aree più in difficoltà”.
 
 
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