Conti correnti, Adiconsum Lombardia: no a ingiustificati aumenti dei costi

Milano, 17.10.2016
 
A seguito dei maggiori oneri sopportati dalle banche per la partecipazione ai fondi di risoluzione previsti dalla direttiva europea 59/2014, alcuni istituti di credito  hanno deciso di incrementare a carico della clientela i costi di gestione dei rapporti di conto corrente. “E’ una decisione inopportuna ed inelegante – sostiene Carlo Piarulli, presidente di Adiconsum Lombardia – in quanto il giustificato motivo che può indurre una banca a modifiche unilaterali del contratto di conto corrente, incrementandone i costi, si identifica solo a fronte di imprevedibili mutamenti del quadro macro economico generale. L’applicazione di una direttiva del maggio 2014 è tutt’altro che fatto imprevedibile, urgente e tale da rendere inevitabile il provvedimento!”. “Se la logica dei meccanismi di gestione dei fallimenti delle banche – aggiunge – è evitare che i costi vengano scaricati sulla collettività, con il riaddebito dei contributi al Fondo da parte degli istituti di credito ai correntisti di fatto si torna a far partecipare tutti alla crisi!!”
Adiconsum Lombardia ricorda che il consumatore può recedere dal contratto entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione di incremento unilaterale dei costi di gestione e cercare un’altra banca che offra condizioni di miglior favore. La portabilità del conto corrente e del deposito titoli è gratuita e le banche sono tenute ad attivare la richiesta entro 12 giorni pena una sanzione a carico della banca.
“I consumatori – conclude Piarulli-  oltre la possibilità di recesso, possono tutelarsi chiedendo alla banca la rinegoziazione delle condizioni, controllando scrupolosamente tutti i mesi l’estratto conto, confrontando periodicamente le condizioni con altri istituti, attivando anche l’alternativa del conto on line con costi decisamente meno onerosi e tenendo sul conto corrente meno denaro possibile ovvero la liquidità necessaria a far fronte alle spese mensili della famiglia”.