Contrattazione sociale, indagine sui Comuni rilancia il ruolo dei sindacati

Milano, 3.12.2014
 
Per i sindaci e gli assessori dei Comuni lombardi i sindacati dei pensionati sono interlocutori importanti. Non semplici controparti, ma attori sociali coi quali è utile avere un rapporto di confronto, soprattutto in questa difficile fase di crisi. E’ quanto emerge dalla ricerca sulla negoziazione sociale condotta dall’Ires e presentata oggi da Fnp Cisl, Spi Cgil e Uilp Uil della Lombardia. Dei 130 Comuni intervistati, nel 2013 coinvolti nei processi di negoziazione sociale, oltre il 60%  ha applicato gli accordi sottoscritti. “Un buon risultato che va a sommarsi alla grande importanza che gli amministratori locali intervistati hanno dato alle relazioni  col sindacato”, afferma Francesco Montemurro, curatore della ricerca. “Tra quanti hanno parlato di parziale attuazione e hanno risposto alle domande aperte – prosegue – circa il 30% motiva  tale risultato con le difficoltà procedurali sorte in corso d’opera,  un altro 30% pone l’accento sulle carenze finanziarie,  il restante 40% adduce motivazioni collegate in generale ai cambiamenti  intervenuti all’interno dell’amministrazione”.  
Nei Comuni più grandi quasi un amministratore su 5 ritiene necessario potenziare le procedure per la contrattazione sociale. Tra i temi più negoziati la leva fiscale, con accordi che nella maggior parte dei casi sono stati difensivi e hanno cercato di limitare i danni nei confronti dei cittadini dovuti all’incremento della pressione fiscale e tariffaria. Quanto ai risultati ottenuti a favore della popolazione interessata all’accordo, il giudizio complessivo degli amministratori è positivo. Molto soddisfatti sono i sindaci e gli assessori del Lecchese e della Valtellina, più cauto ma comunque positivo il commento proveniente dagli amministratori comunali che operano nelle province di Mantova, Milano, Pavia e Bergamo. “Per la prima volta abbiamo voluto che a esprimersi su di noi fossero i sindaci e gli assessori dei Comuni, non i nostri iscritti – sottolinea Valeriano Formis, segretario generale Fnp Cisl Lombardia -. Certamente l’indagine riconosce il ruolo sociale del sindacato come soggetto importante con cui confrontarsi per la risoluzione dei problemi e valido  supporto per una lettura  più puntuale dei bisogni del territorio”. “Il fatto che quattro accordi su 10 non vengano pienamente applicati – aggiunge – deve essere uno sprone  a lavorare di più per strutturare meglio la fase successiva alla firma dell’intesa: la maggior parte degli accordi sono programmatici e richiedono un confronto e un’interazione con i Comuni più continuativa”. 
Nonostante le difficoltà create dalla crisi e dai tagli agli enti locali, l’attività di contrattazione sociale dei pensionati e delle confederazioni sul territorio prosegue a pieno ritmo. Ad oggi sono 378 gli accordi siglati su bilancio, welfare, fiscalità, misure-anticrisi, in aumento rispetto al 2013. “E’ il risultato anche del grande lavoro che stiamo portando avanti sul fronte della formazione – sottolinea Formis –. L’attività di contrattazione sociale, per avere successo e produrre risultati concreti per i cittadini, richiede un’ottima conoscenza degli aspetti di bilancio e fiscali e occorre investire sia sulle competenze che sulle modalità relazionali”.