Milano, 5.7.2017
Dopo oltre otto mesi di attesa anche i lavoratori delle piccole e medie imprese metalmeccaniche hanno il contratto, che li copre fino al 2020. Fim, Fiom, Uilm e Unionmeccanica-Confapi, hanno sottoscritto l’ipotesi di accordo che ora passerà al vaglio dei lavoratori. Sono circa 400mila gli addetti del settore a livello nazionale. “E’ significativo che si sia firmato un accordo unitario, recuperando la precedente intesa separata che aveva visto firmare solo la Fiom – commenta Enrico Civillini, segretario generale Fim Cisl Lombardia -. Finalmente circa 80-100mila lavoratori lombardi hanno il contratto che attendevano, con le coperture previste già in altri comparti”. A sostegno della trattativa Fim Lombardia aveva organizzato un presidio a Lecco (nella foto), coinvolgendo centinaia di delegati della Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto.
L’intesa prevede una tantum di 80 euro da corrispondere con la retribuzione del mese di ottobre 2017, l’introduzione di strumenti di welfare a decorrere dall’1 marzo 2018 per un valore di 150 euro e con decorrenza gennaio 2019 e gennaio 2020 sempre per un valore di 150 euro annui e l’avvio dell’assistenza sanitaria con decorrenza gennaio 2018 attraverso un contributo aziendale pari a 60 euro per ciascun lavoratore. Per la previdenza complementare (Fondapi) è previsto l’incremento della quota a carico delle imprese dello 0,20% dal 1° giugno 2018 e di un ulteriore 0,20% a decorrere dal 1° gennaio 2020, compresi i lavoratori apprendisti. Infine, l’ipotesi di accordo prevede che in sede di stesura del testo contrattuale verranno riformulate, anche alla luce dei cambiamenti normativi intervenuti, le normative contrattuali relative a apprendistato, mercato del lavoro, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, orario di lavoro.
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