Contratti terziario, distribuzione e servizi, #tuttiamilano sabato 19

Milano, 15.12.2015
 
Partirà dai Bastioni di Porta Venezia alle ore 10.30 la manifestazione a supporto dello sciopero nazionale indetto dalle federazioni sindacali di categoria Filcams, Cgil Fisascat Cisl, Uiltucs per i nuovi contratti nazionali di lavoro applicati ad oltre 500 mila addetti del terziario, della distribuzione e dei servizi. Si tratta della seconda giornata di mobilitazione contro lo stallo ai tavoli negoziali avviati con Federdistribuzione, le associazioni datoriali della Distribuzione Cooperativa e Confesercenti, che segue la prima partecipatissima giornata di sciopero del 7 novembre scorso alla quale non è purtroppo seguita l’auspicata ripresa dei negoziati né è stato individuato un punto di mediazione per giungere al rinnovo dei contratti, attesi da oltre 24 mesi.
“Il vano tentativo di Federdistribuzione, attraverso un comunicato ai lavoratori diramato in questi ultimi giorni di minimizzare le pesanti richieste di riduzione del costo del lavoro presentate al tavolo negoziale non fa altro che accrescere le distanze – hanno dichiarato i segretari generali delle tre sigle di categoria –. Non cederemo sulla cancellazione degli istituti economici previsti dal contratto, in particolare sul taglio degli automatismi contrattuali riferiti  agli scatti di anzianità e ai passaggi di livello, come anche sui permessi retribuiti e sulla sospensione della tredicesima e della quattordicesima mensilità ai fini della maturazione del trattamento di fine rapporto”. Una posizione, quella dei sindacati, che vale anche sul tavolo della distribuzione cooperativa dove non può esserci disponibilità ad una trattativa che ha come unico obiettivo il recupero di competitività delle imprese togliendo ai lavoratori le condizioni costruite nel corso dei precedenti rinnovi contrattuali. Una posizione chiara e netta quella di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che tuttavia continuano ad esprimere piena disponibilità a trattare per ricercare punti di mediazione che possano dare risposte alle esigenze organizzative del lavoro, alla crescita di produttività che non devono incidere però su un aumento salariale congruo, in linea con gli aumenti definiti nel nuovo contratto nazionale di lavoro siglato con Confcommercio.