Coronavirus, Cgil, Cisl, Uil Lombardia: garantire la tutela della sicurezza degli operatori socio-assistenziali

Milano, 25.3.2020

Occorre garantire agli operatori impegni nei sociosanitari, assistenziali ed educativi (rivolti a disabili, anziani, minori, persone con problemi di salute mentale e dipendenze, migranti, senza dimora) la massima tutela della salute. Lo chiedono Cgil, Cisl e Uil Lombardia in una lettera inviata al Presidente Anci Lombardia, Mauro Guerra, agli assessori regionali competenti, Giulio Gallera, Silvia Piani, Stefano Bolognini, e alla portavoce del Forum del terzo Settore, Valeria Negrini.

“A seguito dei decreti del 9 e 17 marzo le attività a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario devono essere riorganizzate e possono essere svolte anche a domicilio, nei casi di persone con fragilità e grave necessità – spiegano i sindacati -. Per assicurare agli operatori impegnati in queste attività la necessaria tranquillità e sicurezza è assolutamente necessario garantire loro, così come alle persone e alle famiglie a cui si rivolgono, la fondamentale tutela sanitaria, per salvaguardare la propria salute e nel contempo quella degli assistiti”.
E’ quindi indispensabile che “i responsabili degli enti gestori si adoperino per organizzare l’attività domiciliare con la massima tutela possibile degli operatori – scrivono Cgil, Cisl e Uil nella lettera -, anche con l’attivazione della sorveglianza sanitaria sugli stessi. Non potendo, in molti casi per ragioni pratiche, garantire il distanziamento previsto dai protocolli sanitari, assicurare agli operatori almeno i dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti e liquido detergente secondo quanto indicato da Oms) cosi come peraltro previsto dall’accordo del 14 marzo 2020”.

I sindacati rilevano infatti, con grande preoccupazione, che la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale non è adeguatamente garantita a protezione degli operatori e quindi delle persone assistite.

“Sollecitiamo un maggior coordinamento tra Regione, Enti locali e Enti gestori – concludono Cgil, Cisl e Uil Lombardia – al fine di assicurare agli operatori impegnati nei servizi sociali, socio-sanitari assistenziali, educativi i fondamentali dispositivi di prestazione individuale”.