Coronavirus, sindacati operatori sanitari: collaborazione pubblico/privato elemento indispensabile

Milano, 4.3.2020

Si è svolto oggi in video-conferenza un incontro tra le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp,  Uil Fpl, e la direzione generale del Welfare, per  approfondire meglio le azioni di contenimento messe in atto dalla Regione Lombardia in merito all’emergenza Covid-19.
Le segreterie hanno ulteriormente sollecitato la messa in sicurezza degli operatori sanitari fornendo con immediatezza i dispositivi individuali di protezione necessari nonché l’adozione di soluzioni organizzative adeguate e direttive omogenee, anche tramite percorsi formativi diretti al personale di tutte le categorie in modo da avere comportamenti idonei ed uniformi in ogni azienda.

I sindacati hanno fortemente lamentato i ritardi nella gestione dell’emergenza, evidenziando l’assoluta necessità di procedere a nuove assunzioni e al conseguente immediato addestramento del personale, ritenendo prioritarie le assunzioni a tempo indeterminato, la stabilizzazioni del personale precario, il rinnovo dei contratti a tempo determinato che hanno superato i 36 mesi di lavoro e in subordine altre forme di reclutamento del personale, ciò al fine di consentire l’utilizzo di strutture che negli ultimi anni sono state dismesse.

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl richiedono risorse straordinarie e aggiuntive affinché venga riconosciuto l’impegno straordinario e spontaneo prodotto da tutto il personale coinvolto nella gestione dell’emergenza, venutasi a creare dal 20 febbraio 2020 e per tutta la durata della condizione emergenziale, anche con il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive e delle indennità previste dal Ccnl.

I sindacati hanno esortato la Regione affinché siano ridotte sensibilmente le prestazioni e i ricoveri in elezione nelle aziende coinvolte nella gestione dell’emergenza, fino al completo blocco degli negli ospedali più esposti.
“La collaborazione pubblico/privato, è un elemento indispensabile per affrontare l’attuale emergenza, anche attraverso l’impiego dei professionisti di questo settore affiancati a quelli del pubblico, e l’utilizzo delle capacità ricettive in termini di posti letto di queste strutture – affermano i sindacati in una nota unitaria -. Occorre tutelare le attività attualmente in essere nel settore socio sanitario e socio assistenziale, tutelando l’utenza, il personale ed i livelli occupazionali, minacciati dalla eventuale riduzione continuativa delle attività”.