Duci: le attività internazionali per la Cisl lombarda sono strategiche

Milano, 11.5.2018

Si chiude oggi a Bologna il quinto corso attivisti di Iscos, Anolf e dipartimenti Internazionali di Lombardia, Emilia Romagna, Marche e Piemonte, che si sono confrontati per tre giorni sui temi della migrazione e dei diritti sociali in Europa e nel mondo con esperti, per capire come rendere più efficace la propria azione nei territori e, attraverso la cooperazione internazionale, nei paesi del Sud del mondo.

“Le attività internazionali sono strategiche per la Cisl Lombardia”, ha detto il segretario generale Ugo Duci in occasione della tavola rotonda con Mario Giro, viceministro agli Affari Esteri. “I temi dell’immigrazione, della sicurezza, dell’integrazione, della contaminazione e del multiculturalismo sono molto sentiti nella nostra regione, ma anche stereotipati – ha detto -. Siamo invece convinti che occorra avere uno sguardo lungo e ampio, di prospettiva e di apertura. Non può esserci sviluppo, crescita e futuro senza guardare all’Europa e al mondo nemmeno per una Regione come la nostra che ha un Pil e un reddito pro capite tra i più alti d’Europa “.

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La cooperazione è uno strumento di primo piano per la politica estera del nostro Paese. L’Italia è il quarto donatore del G7; rispetto al 2014 ha raddoppiato le risorse da destinare alla cooperazione arrivando a 45 milioni di euro all’anno. Solo nel 2017 sono stati destinati alle emergenze umanitarie ben 120 milioni di euro.
“Penso che la cooperazione non debba solo essere puntuale e precisa nei suoi interventi ma possa diventare ancor più efficace se si sviluppano progetti comuni tra organizzazioni non governative ed imprese. La Cisl, da parte sua, deve essere soggetto sempre più attivo in grado di intervenire su tutti i temi sociali, non solo quello del lavoro” ha sottolineato il viceministro Mario Giro.

Nel corso della tavola rotonda ci si è interrogati su quale sia il modo migliore per fare cooperazione e come sostenere processi di sviluppo e di crescita in contesti politici spesso non democratici. “Non c’è una one best way per guadagnare i processi democratici” ha risposto Sauro Rossi, segretario generale della Cisl Marche “bisogna piuttosto intraprendere un percorso culturale ed è ciò che cerchiamo di fare come sindacato attraverso i nostri enti di cooperazione senza mai imporre un modello di sviluppo ma accompagnando e mettendoci al servizio delle organizzazioni della società civile”.

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Riappropriarsi del tema dello sviluppo significa avere le idee chiare su che tipo di società si vuole costruire sia dal punto di vista sociale che da quello politico, economico ed ambientale pur non perdendo di vista la propria natura sindacale. “La nostra specificità e’ di essere enti di cooperazione promossi da un sindacato come la Cisl”, ha detto Giorgio Graziani, segretario generale dell’Emilia Romagna. “Abbiamo da sempre privilegiato l’idea che lo sviluppo dovesse avere nel lavoro dignitoso il suo perno essenziale e proseguiremo su questa linea collaborando e cooperando con le parti sociali del sud del mondo in appoggio ai lavoratori”.

Dai cambiamenti che stanno investendo le economie del Mozambico e dell’Etiopia, illustrati dal professore Mario Zamponi dell’università di Bologna e dai suoi studenti, al dibattito sul pilastro europeo dei diritti sociali con Marco Cilento della Ces al confronto sulla cittadinanza attiva e le società inclusive con Riccardo Noury di Amnesty International, David Issamadem della comunità curda e la Fundacjia Cure della Bosnia Erzegovina.

Nella tre giorni si è tenuto un focus sulla comunicazione delle migrazioni con Giovanni Rossi, dell’associazione Carta di Roma, Orazio Spoto, del progetto Parole Ostili e Adil Azzab, regista del film “My name is Adil”. Il corso, che si svolge con cadenza annuale e si tiene a rotazione tra le regioni coinvolte è servito ad attivare nuovi contatti e reclutare volontari e attivisti per gli enti internazionali della Cisl.