Due thriller “morali”

Milano, 9.6.2014
 
Iniziamo con un film passato tra l’indifferenza del pubblico sui nostri schermi e che invece meriterebbe una visione sia per la denuncia di un sistema che mette in difficoltà la nostra sanità che per la descrizione di un lavoro che fa della competitività selvaggia e senza regole la sua ragion d’essere. Parliamo dell’informatore sanitario, figura al centro del film Il venditore di medicine girato dal quarantaduenne regista e documentarista Antonio Morabito.
Uscito in poche sale oltre un mese fa il film pone il tema della corruzione strisciante (viaggi e regali vari ai medici affinché prescrivano certi medicinali) e dello stress che un lavoro simile pone arrivando a mettere in discussione sia la vita dei pazienti che quella degli informatori stessi. Il tema della ir-responsabilità e della cattiva coscienza è sviluppato attraverso una storia che ha le cadenze del thriller ambientato in piena crisi economica che vede sacrificare le persone causandone a volte anche il suicidio. Un film duro ed anche coraggioso applaudito al Festival di Roma ben interpretato da Claudio Santamaria. Peccato che la carente distribuzione ci farà attendere la visione all’uscita in dvd.
 

 

Locke è invece un thriller anomalo girato sostanzialmente tutto dentro l’abitacolo di una Bmw. Un film di sceneggiatura che accompagna un capocantiere di una società edile in un viaggio di poco meno di un’ora e mezza che cambierà la sua vita. Il tutto attraverso una telefonata che ne mette in discussione il passato. Un film di recitazione che si avvale di un ottimo Steven Knight alla regia e della strabiliante performance di Tom Hardy. Il regista è stato un ottimo sceneggiatore collaborando con Frears e Cronenberg e qui lo si vede perché riuscire a tenere desta l’attenzione in un film ambientato in uno spazio claustrofobico come l’abitacolo di un auto è una bella sfida, in questo caso riuscita. Anche in questo caso il thriller parla di assunzione di responsabilità e di decadenza morale. Insomma i generi si stanno adeguando alla crisi di questa nostra società..