Eisenstein in Messico

Milano, 16.6.2015

Que Viva Mexico! è stata una delle produzioni più tormentate di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. Il grande regista intendeva celebrare la rivoluzione del 1911 ma si trovò senza soldi e fu richiamato in Russia dove nel frattempo era caduto in disgrazia. Peter Greenaway in questo film si concentra su 10 giorni dell’avventura messicana quando, in compagnia di Palomino Cañedo raggiunge la città di Guanajuato. Qui scoprirà molte cose sul Messico ma anche qualcosa che riguarda se stesso e la propria sessualità. Il materiale girato da Eisenstein non fu montato dal regista ma distribuito in diverse soluzioni e Greenaway ne propone altre ma il vero nucleo di Eisenstein in Messico riguarda la contraddizione tra la capacità del regista sovietico di guardare il mondo e la difficoltà di guardare dentro a se stesso per riconoscere la propria omosessualità. Ma pur essendo un’opera che, a differenza delle precedenti del regista inglese che si occupavano più di pittura, tratta della storia del cinema essa è divertente e gioiosa a partire dalla figura del regista che viene descritto come un geniale scansafatiche. La difficoltà sta nel poterlo vedere dato che è distribuito in 17 sale in tutta Italia.