Ema, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Lombardia sostengono la candidatura di Milano

Milano, 25.7.2017

In una nota unitaria diffusa oggi i sindacati regionali di categoria del settore chimico-farmaceutico Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Lombardia, in relazione al trasferimento della sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) sostengono la richiesta di allocare a Milano la nuova sede ed esortano un’azione congiunta del governo e di tutte le istituzioni locali affinché si facciano promotori dell’iniziativa. La decisione sulla futura sede dell’Agenzia è fondamentalmente politica.
Sono 38 le agenzie europee e in Italia attualmente ne sono allocate solo due, l’”Autorità per la sicurezza alimentare”, a Parma, e il “Centro per la formazione professionale” a Torino.
“Riteniamo pertanto politicamente e strategicamente importante il trasferimento – spiega Paolo Ronchi, segretario generale Femca Cisl Lombardia – poiché in Lombardia il comparto del farmaceutico e delle scienze della vita è tra i principali settori produttivi e di sviluppo. Siamo inoltre la prima regione per concentrazione dei centri di ricerca in Italia del biotech”.
L’area di Milano, secondo i tre sindacati, è la più qualificata regione scientifica italiana, nella quale ha luogo circa un quarto delle ricerche e tecnologie del Paese. “Diventa un segnale determinante e di forte impatto, quindi, che avrebbe ricadute importanti non solo per l’economia diretta – proseguono – ma anche perché l’Ema contribuisce alla promozione dell’innovazione e della ricerca nel settore farmaceutico, dando pareri scientifici alle società impegnate nello sviluppo di nuovi prodotti medicinali e assistendole nell’elaborazione di protocolli, pubblicando anche linee guida sui requisiti di prova della qualità, della sicurezza e dell’efficacia dei farmaci”.
Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Lombardia nel sostenere l’azione finalizzata a promuovere Milano quale nuova sede, avendo tutti i requisiti che l’Unione europea chiede, auspicano che l’Agenzia Ema possa essere istituita in loco e possa assumere, pertanto, le proprie funzioni alla data del recesso del Regno Unito dall’Unione europea, consapevoli dei fattori rilevanti del lavoro che essa svolge.