Euronote – Come l’ambiente influenza la salute

Dall’inquinamento al Codiv-19, un Rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente

Milano, 16.9.2020

La salute e il benessere dei cittadini sono determinati dai vari aspetti della vita quotidiana, incluse le circostanze economiche, le dinamiche sociali e la qualità degli ambienti di vita e naturali. Queste diverse dimensioni non sono isolate, ma interagiscono in modo complesso offrendo un’esperienza di vita specifica a ogni individuo. La stessa pandemia Covid-19 fornisce un chiaro esempio dei legami tra salute umana e salute dell’ecosistema. Se, come si ritiene, il virus ha «fatto un salto di specie» dagli animali agli esseri umani, ciò è stato determinato da un risultato imprevisto della pressione che i consumi sempre maggiori esercitano sui sistemi naturali. Anche rispetto all’impatto che il Covid-19 ha sulle comunità, i primi dati suggeriscono che l’inquinamento dell’aria e la povertà possano essere collegati a tassi di mortalità maggiori. Ma la pandemia è solo l’ultimo e più estremo esempio dell’influenza ambientale sulla salute e il benessere dei cittadini, dei complessi legami tra l’ambiente, i nostri sistemi sociali e la nostra salute. Infatti, l’inquinamento atmosferico e acustico, gli effetti del cambiamento climatico come le ondate di calore e l’esposizione a sostanze chimiche pericolose Rapporto  pubblicato recentemente dall’Agenzia europea dell’ambiente ( European Environment Agency – Eea ) che sottolinea come una parte significativa dei problemi di salute in Europa sia attribuibile all’inquinamento ambientale derivante dalle attività umane. Basandosi sui dati forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità, il Rapporto dell’Eea mette in luce il ruolo della qualità dell’ambiente per la salute e il benessere, evidenziando come le deprivazioni sociali, i comportamenti poco salutari e i mutamenti demografici in Europa influiscano sulla salute ambientale, interessando maggiormente le fasce più vulnerabili della popolazione.

Messaggi chiave del Rapporto

Complessivamente nei Paesi dell’Ue il 13% dei decessi è attribuibile a fattori di stress ambientale, per un totale di circa 630.000 decessi all’anno: si tratta di morti che, osserva l’Eea, «potrebbero essere prevenute eliminando i rischi ambientali per la salute e invertendo sul degrado ambientale». Al di là dell’attuale emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, in Europa il 90% dei decessi attribuibili all’ambiente deriva da malattie non trasmissibili, compresi i tumori, malattie cardiovascolari, ictus, broncopneumopatia cronica ostruttiva, disturbi mentali, comportamentali e neurologici, diabete, malattie renali e asma. Naturalmente esiste una significativa discrepanza tra le varie aree europee, in particolare tra Europa orientale e occidentale: la percentuale più alta di morti attribuibili all’ambiente si registrano in Bosnia Erzegovina (27%) e le più basse in Norvegia e Islanda (9%), mentre nell’Ue il contributo ambientale più elevato alla mortalità si osserva in Romania (19%) e il più basso in Svezia e Danimarca (10%). Esistono poi notevoli disuguaglianze sanitarie, sia all’interno che tra i Paesi europei, spesso determinate anche da disuguaglianze ambientali. Ad esempio, nota il Rapporto, le persone più povere vivono vite più brevi con meno anni di vita in buona salute, hanno una salute auto-percepita più scarsa e hanno una prevalenza di problemi di salute a lungo termine. Tra i principali fattori demografici che influenzano la salute della popolazione europea prevalgono l’invecchiamento, la migrazione e un alto livello di urbanizzazione. Inoltre, vari comportamenti hanno un impatto sulla salute e rendono le persone più sensibile ai fattori di rischio ambientale, ad esempio lo stato socioeconomico è legato a determinati comportamenti malsani, con i gruppi a livelli socioeconomici inferiori che hanno maggiori probabilità di avere diete povere, essere in sovrappeso, fare meno esercizio fisico e fumare.

Politiche e dimensione sociale

La dimensione sociale è così uno degli elementi più rilevanti nella relazione tra ambiente e salute, osserva il Rapporto dell’Eea che fornisce la prova dell’impatto diseguale dell’inquinamento ambientale sulle comunità svantaggiate e i gruppi vulnerabili. Ad esempio, sottolinea l’Agenzia europea dell’ambiente, mentre le politiche per migliorare la qualità ambientale producono in gran parte risultati positivi per la popolazione generale, i gruppi vulnerabili vengono spesso lasciati indietro. Le politiche per fornire un’elevata qualità ambientale dovrebbero invece mirare a prevenire e ridurre l’ineguale distribuzione dei rischi per la salute ambientale, garantendo un’equo accesso alle risorse ambientali e a scelte sostenibili, sostiene l’Eea indicando come potrebbe essere migliorata la situazione. Un primo passo sarebbe l’integrazione di questi obiettivi nella legislazione ambientale, nei programmi sul cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico, integrando le misure universali sulle riduzioni globali dell’esposizione per la popolazione generale con misure mirate ai gruppi notoriamente vulnerabili causa le loro maggiori esposizione e sensibilità o ridotta resilienza. Un secondo intervento sarebbe poi quello di integrare il concetto di disuguaglianza ambientale in altri ambiti politici. A livello europeo, osserva l’Aea, esistono opzioni per mirare esplicitamente a ridurre le disuguaglianze socio-ambientali attraverso il Fondo di coesione e il Fondo sociale europeo, con finanziamenti per migliorare la qualità dell’ambiente nei quartieri urbani svantaggiati e per consentire alle persone di fare scelte più sostenibili, per esempio sovvenzionando combustibili puliti. A livello locale, invece, politiche di welfare, politiche sanitarie e pianificazione urbana possono contribuire a ridurre la vulnerabilità e l’esposizione della popolazione. Nell’ambito dell’Ue, sottolinea infine l’Aea, il Green Deal europeo «rappresenta un cambio di direzione decisivo nel dettare gli orientamenti dell’agenda politica europea e definisce una strategia sostenibile e inclusiva per migliorare la salute e la qualità della vita dei cittadini, il rispetto della natura, senza lasciare indietro nessuno».