Euronote – Disuguaglianze pandemiche

Oxfam denuncia il forte aumento di disuguaglianza globale negli ultimi due anni

Milano, 25.1.2022

Tra le conseguenze di due anni di pandemia c’è il forte aumento delle diseguaglianze a livello globale. La denuncia, corredata da statistiche dettagliate, è lanciata dall’organizzazione internazionale Oxfam in occasione del World economic forum (Wef) 2022, forum annuale svoltosi on line quest’anno in attesa di una sessione in presenza prevista a inizio estate.

In questi due anni di pandemia i dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato le loro fortune, da 700 a 1500 miliardi di dollari, con un ritmo di 15.000 dollari al secondo o di 1,3 miliardi al giorno, mentre sono diminuiti i redditi del 99% della popolazione mondiale, i 3,8 miliardi di persone che costituiscono la metà più povera hanno visto la loro ricchezza diminuire dell’11% e circa 160 milioni di persone in più sono state costrette alla povertà. La ricchezza dei miliardari è aumentata di più dall’inizio della pandemia che negli ultimi 14 anni, e con 5000 miliardi di dollari è la più grande ondata di ricchezza miliardaria mai registrata. Per comprendere la grandezza di questo arricchimento, Oxfam osserva come pur lasciando a questi uomini 8 miliardi di dollari di ricchezza in più rispetto a prima della pandemia e tassando il resto del guadagno si potrebbero fornire assistenza sanitaria e sociale universali, finanziare l’adattamento al clima e ridurre la violenza di genere in oltre 80 Paesi. Il risultato di questa situazione è che i 2.153 miliardari del mondo posseggono più ricchezza dei 4,6 miliardi di persone che costituiscono il 60% della popolazione del pianeta, mentre l’1% più ricco del mondo possedeva già nel 2019 più del doppio della ricchezza di 6,9 ​​miliardi di persone. Dati che si basano sulle fonti più aggiornate e complete disponibili, precisa Oxfam, come i Forbes’s 2021 Billionaires List e The World’s Real Time Billionaires di Forbes, o il Global Wealth Databook 2021 del Credit Suisse Research Institute e studi della Banca mondiale. Il crescente divario economico sta minando la lotta alla povertà, danneggiando le economie e alimentando la rabbia, mentre «i governi stanno esacerbando la disuguaglianza sottofinanziando i servizi pubblici e non riescono a reprimere l’evasione fiscale» sostiene Oxfam, secondo cui «l’estrema disuguaglianza è una forma di violenza economica, in cui le decisioni politiche che perpetuano la ricchezza e il potere di pochi provocano danni diretti alla stragrande maggioranza della gente e al pianeta stesso».

«Non avviene per caso, ma per scelta»

Popolazioni che invecchiano, i tagli alla spesa pubblica e il cambiamento climatico minacciano di esacerbare ulteriormente la disuguaglianza di genere ed economica. Le azioni intraprese oppure no durante la pandemia hanno fatto crollare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, sono diminuite le opportunità per le ragazze e le madri hanno visto ulteriormente appesantirsi il carico delle incombenze di cura. Così, riportando le stime del Global Gender Gap Report, Oxfam sottolinea come in seguito alla pandemia i tempi per la

parità di genere si sono allungati di un’altra generazione e ora ci vorranno in media 135,6 anni per raggiungerla anziché i 99,5 anni stimati nel 2020. Le donne hanno perso complessivamente 800 miliardi di dollari di guadagni nel 2020, con 13 milioni di donne in meno che lavorano rispetto al 2019. Ad oggi 252 uomini miliardari posseggono più ricchezza del miliardo circa di donne e ragazze che vivono in Africa, America Latina e Caraibi.

La pandemia ha colpito poi più duramente anche alcuni gruppi etnici. Durante la seconda ondata di pandemia in Inghilterra, ricorda Oxfam, le persone di origine bengalese avevano cinque volte più probabilità di morire a causa del Covid-19 rispetto alla popolazione britannica bianca, mentre i neri in Brasile hanno 1,5 volte più probabilità rispetto ai bianchi di essere vittime del Covid. Negli Stati Uniti, 3,4 milioni di afroamericani sarebbero vivi se la loro aspettativa di vita fosse la stessa dei bianchi.

Si prevede che anche la disuguaglianza tra i Paesi aumenterà in conseguenza della pandemia, per la prima volta in una generazione. I Paesi in via di sviluppo sono stati costretti a tagliare drasticamente la spesa sociale mentre i loro livelli di debito crescevano e ora devono affrontare la prospettiva di misure di austerità.

I governi, denuncia Oxfam, hanno incoraggiato a tal punto i monopoli aziendali che nel solo periodo della pandemia l’aumento della concentrazione del mercato rischia di essere maggiore in un anno che nei 15 anni del periodo 2000-2015. «La disuguaglianza a tale ritmo e scala sta accadendo per scelta, non per caso» ha detto la direttrice esecutiva di Oxfam International, Gabriela Bucher, secondo la quale «non solo le nostre strutture economiche ci hanno reso meno sicuri contro questa pandemia, ma stanno attivamente consentendo a coloro che sono già estremamente ricchi e potenti di sfruttare questa crisi per il proprio profitto».

100 ricchi chiedono di essere tassati

La gravità della situazione è giunta a un punto tale da spingere addirittura un gruppo di un centinaio di milionari e miliardari di nove Paesi a pubblicare una lettera aperta rivolta ai leader di governo ed economici, chiedendo imposte annuali permanenti sul patrimonio per i più ricchi in modo da contribuire a ridurre l’estrema disuguaglianza e aumentare le entrate per migliorare servizi pubblici come l’assistenza sanitaria.

Mentre il mondo sta attraversato «un’immensa quantità di sofferenza», i più ricchi hanno visto aumentare la loro ricchezza durante la pandemia e pochissimi, se non nessuno, stanno pagando la loro giusta quota di tasse, scrivono gli autori della lettera esortando i governi a «tassare noi, i ricchi, e tassarci ora». Una di loro, la fondatrice di Patriotic Millionaires Uk, dice: «È tempo di correggere i torti di un mondo ineguale. È ora di tassare i ricchi».

Secondo una recente analisi, ricorda Oxfam, una tassa sul patrimonio dal 2% annuo per i milionari che sale al 5% annuo per i miliardari potrebbe generare oltre 2.500 miliardi di dollari all’anno, cifra che basterebbe per far uscire dalla povertà 2,3 miliardi di persone e fornire assistenza sanitaria universale e protezione sociale a tutti i cittadini dei Paesi a reddito medio-basso, cioè 3,6 miliardi di persone.