Milano, 11.4.2014

Moderati dall’editorialista del Sole 24 Ore, Adriana Ceretelli, al dibattito sono intervenuti Paolo Lorenzetti, segretario del Movimento Federalista Europeo di Milano, Mauro Ceruti, filosofo della scienza, Giulio Sapelli, storico economico, Franco Cardini, medievalista, Claude Rolin, ex sindacalista, politico belga. “Bisogna: tornare indietro, abolire il fiscal compact, rivedere il vincolo del 3% – ha detto Sapelli -. Dobbiamo disintossicarci dalla mania delle riforme e prendere atto che Germania e Nord-Europa hanno un potere enorme, ma anche che l’Italia è un paese a sovranità limitata, poiché gli Stati Uniti esercitano un’influenza diretta”. “La politica della Bce è deflattiva – ha aggiunto – ma è impensabile che in questo modo si possano creare le condizioni per la crescita”.
Mauro Ceruti ha sottolineato che “l’Europa appare in pericolo, ma nasce dal pericolo”. “Da sempre è un laboratorio instabile, ambivalente – ha detto – e come diceva Le Goff, l’identità dell’Europa è la sua diversità”.
Secondo lo storico Cardini, per rilanciare il progetto comunitario bisogna puntare sopratutto sulla cultura e sulla nascita di un’idea di “patria europea”. “In caso contrario la nostra realtà come europei non nascerà mai – ha detto -. E se vogliamo raggiungere questo obiettivo dobbiamo metterci a lavorare sodo, perché abbiamo davanti un mondo che può fare a meno di noi”. Intervenendo a chiusura del dibattito, Claude Rolin ha sottolineato l’importanza delle parti sociali, nel colmare le lacune della politica, e la necessità che gli stati rinuncino gioco forza a una parte della sovranità nazionale, per entrare in una vera ottica europea, e che lo stesso facciano anche le associazioni di rappresentanza nazionali, per dare più efficacia al livello comunitario.