Milano, 17.6.2019
Una rapina architettata 15 anni fa nella biblioteca universitaria di Lexington in Kentucky raccontata anni dopo dagli stessi protagonisti è alla base del film di Bart Layton, un regista documentarista inglese ora alla prima esperienza nella fiction. In realtà il film rappresenta un mix tra finzione e verità storica perché, come recita la scritta all’inizio del film «Questo film non è ispirato a una storia vera. Questo film è una storia vera». La rapina era stata pianificata da quattro ragazzi che, forse per uscire dalla noia e sperimentare qualcosa di emozionante, si erano aggregati nell’avventura. Il film però, più che dalla ricostruzione fedele dei fatti, è mosso dal sentimento dei protagonisti e riesce, con un montaggio ed un ritmo inusuali, a far riflettere sui fatti raccontati. Non ci importa alla fine la verità dei fatti quanto le scelte di vita dei ragazzi stessi perché American Animals è uno spaccato sulla mancanza di orizzonti ideali nei giovani; forse è ancor più attuale oggi di quanto lo era allora. Adolescenti alle prese con situazioni di incertezza in una società disumanizzante rispecchiano la condizione di molti dei nostri figli. Da questo punto di vista il film, che risulta doloroso anche nel rimpianto dei protagonisti di allora, diventa a tratti persino divertente. Ed è anche una occasione per riflettere sul rapporto tra rappresentazione e realtà.