Film della settimana – Bilancio del Natale al cinema

Milano, 9.1.2018

Iniziamo con i risultati al botteghino. Anzitutto il parziale fallimento dei film cosiddetti “cinepanettoni”. Forse tra i fenomeni di riduzione degli spettatori l’unico elemento positivo è dato da spettatori che premiano prodotti meno banali e non legati alle mode od a meccanismi più televisivi che cinematografici. Il successo è toccato a film come Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi di Rian Johnson e Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh, due film dignitosi: il primo nel trascrivere la saga di Guerre stellari cercando di voltare pagina ed in parte deludendo i fans; il secondo una versione di lusso del romanzo giallo di Agatha Christie servita da grandi interpreti.

Al di là dei risultati va segnalato un film che ha ben debuttato pur essendo usciti a fine festività come Coco, il cartoon Pixar per la regia di Lee Unkrich ed Adrian Molina. E’ la storia di un ragazzino dodicenne innamorato della musica, ma frustrato dai divieti familiari che ruba una chitarra da una tomba e si ritrova visitare il mondo dei morti.
Non si tratta di un film che parla genericamente di oltretomba, ma che si ispira alla festività messicana del Giorno dei Morti ed affronta i temi delle relazioni familiari tra generazioni e dell’oblio dimostrando ancora una volta che il mondo dell’animazione a volte è più profondo di quello della pura fiction inserendosi in una tradizione come quella dei capolavori giapponesi di Miyazaki.

Sempre di giorno dei morti si parla in Wonder per la regia di Stephen Chbosky. Perché Halloween è l’unica giornata nella quale un bambino con una grave anomalia nel viso (ed è la ragione per la quale porta sempre un casco da astronauta) si trova normale potendo mascherarsi. A causa della sua deformità non è mai andato a scuola e deve continuamente confrontarsi con la cattiveria dei bambini finché non troverà delle vere amicizie. Un film sulla diversità e sul rispetto degli altri, apparentemente per bambini ma rivolto a tutti, dal momento che sfugge al buonismo per raccontare anche il bullismo che purtroppo spesso caratterizza il mondo della scuola.

Passiamo infine ad un film presente su pochi schermi ma che resiste da oltre un mese. Si tratta de L’insulto del regista libanese Ziad Doueiri. Il regista si concentra su un profugo palestinese ed i rapporti drammatici con un militante della destra cristiana a seguito dell’insulto del titolo. Un film sugli effetti della guerra anche se essa è terminata da anni. Un’analisi in profondità sugli impulsi che portano ai conflitti che vanno al di là delle pure azioni soprattutto quando affondano su una sofferenza collettiva non ancora sanata. Un film dalla scrittura precisa e sorretto da splendidi interpreti che ci fa capire il clima che si vive ancora oggi in Libano.