Milano, 25.10.2017
Ancora un film sui tabù sessuali arriva sui nostri schermi dopo 120 battiti al minuto del quale abbiamo parlato la settimana scorsa. Ed anche in questo caso si tratta di un film premiato ad un festival importante come quello di Berlino. Si tratta di Una donna fantastica del regista cileno di origine argentina Sebastian Lelio, che già si era fatto apprezzare con Gloria qualche anno fa. La storia parte dal malore che porta alla morte di un imprenditore. Lo aveva soccorso Marina ma la famiglia, quando scopre che si tratta di un “diverso” la scaccia dalla casa e non le permette di partecipare alle esequie. Insomma la nostra protagonista finisce per essere espulsa dalla società che non riesce ad incasellarla. Un film quindi che mette a nudo pregiudizi e razzismo e pone il problema del rispetto della dignità umana. Una sceneggiatura impeccabile poi ne fa un’opera da gustare nei suoi particolari come la descrizione della borghesia della capitale cilena. Qualcosa che ci avvicina al neorealismo ma con un taglio moderno. Ancora una volta il cinema cileno si impone come uno dei prodotti più interessanti ed innovativi.