Film della settimana – Il signor diavolo

Milano, 2.9.2019

Roma, 1952. Il funzionario ministeriale Furio Momenté viene convocato per una questione delicatissima. In Veneto, un minore ha ucciso un coetaneo convinto che fosse il diavolo. E’ questo il tema del nuovo film di Pupi Avati arrivato nelle sale alla fine della stagione estiva. Un film che riporta alle origini della filmografia del regista quando sveva esordito con alcuni film “gotici”. Qui con la solita eleganza il regista riesce a parlare di superstizione e seppure l’ambientazione è quella dell’Italia degli anni 50 il pessimismo che la inonda potrebbe benissimo essere quello odierno. Il tutto viene raccontato senza i soliti effetti che caratterizzano i film del genere e quindi anche questa opera del regista ben si può inserire tra le cose migliori dell’horror italiano in quel sottogenere chiamato gotico padano. E’ anche un modo per rammentare le origini di un nostro razzismo nei confronti di chi è debole e sfortunato evitando certi stereotipi che parlano di un passato nostalgico. “Nella cultura contadina” si dice in Il signor diavolo “il diverso, il deforme vengono associati al demonio”. Così come ora si associa al pericolo tutti coloro che servono per creare dei nemici.