Film della settimana – La stagione natalizia (parte 2)

Milano, 14.1.2019

Eccoci a segnalare altri film distribuiti durante la recente stagione natalizia che, nonostante non siano stati dei campioni di incasso, offrono spunti interessanti sia per la riflessione che per la qualità artistica.
Il cinema natalizio di solito si confronta con la commedia ed a questo genere appartiene 7 uomini a mollo, un film di Gilles Lellouche che racconta la crisi sia occupazionale che economica e psicologica del nostro mondo. Una serie di persone depresse o sull’orlo di una crisi di nervi si riscattano grazie alla partecipazione ai campionati mondiali di nuoto sincronizzato, una disciplina di solito riservata alle giovani ragazze. Ma loro sono avanti con l’età ed i corpi risentono della ridotta flessuosità…. Insomma qualche stimolo a riconsiderare il corpo non come limite ma come opportunità a fronte di obiettivi condivisi.

Passiamo ad altro genere, quello drammatico, per segnalare Cold war, storia di un amore tragico nella Polonia comunista del dopoguerra. Il regista risponde al nome di Pawel Pawlikowski, regista polacco trapiantato in Inghilterra e già autore di un capolavoro come Ida. In questo caso si è rifatto alla vicenda dei suoi genitori raccontata con una qualità dell’immagine splendida ed un approfondimento psicologico interessante. Pur se ambientato negli anni 50 e 60 rimane un film sulla inquietudine che non ha età. Inquietitudine sottolineata anche da una bella colonna musicale che si confronta col jazz. Il film ha conquistato la Palma d’oro a Cannes.

Rimaniamo nel genere drammatico per segnalare il film vincitore di Venezia: Roma di Alfonso Cuarón ambientato in un quartiere di Città del Messico dove la diseguaglianza è diffusa. Il film segue il caso di una domestica che segue una famiglia benestante leggendo la realtà di un paese attraverso gli occhi dei più indifesi. Anche in questo caso si tratta di un film parzialmente autobiografico in quanto il regista racconta il Messico della sua infanzia mettendo in primo piano l’analisi dei dolori del mondo ma anche la dignità umana dei personaggi.

Chiudiamo con un documentario diretto da Nanni Moretti: Santiago, Italia. Siamo durante il regime di Pinochet e Nanni mette in evidenza il ruolo svolto dalla nostra ambasciata a Santiago nel dare rifugio agli oppositori salvandone la vita dopo la repressione che seguì la morte di Allende. Un film che, seppur ambientato nel 1973 diventa un monito per l’Italia di oggi quando l’accoglienza si fa più difficile e l’intolleranza la fa da padrona.