Film della settimana – Menocchio

Milano, 20.11.2018

Un film sull’oscurantismo questo Menocchio che racconta lo scontro, alla fine del cinquecento, tra un mugnaio autodidatta e la Chiesa Cattolica Romana minacciata dall’estendersi del protestantesimo. Il nostro Menocchio appare subito sullo schermo emergendo dal buio, una scelta del regista che mette in luce il proprio punto di vista. La Chiesa infatti è quella dell’inquisizione che fa dello spionaggio, della scomunica e del rogo la normalità del proprio agire ed il nostro eroe non può tolleralo. Egli si ribella e, accusato di eresia in quanto portatore di un ideale di povertà ed amore, si sente uguale ai vescovi in quanto uomo che si oppone alle ingiustizie. Pregio del regista Alberto Fasulo,che già aveva diretto un bel film sul mestiere di genitore, è anche quello di aver utilizzato un interprete aggregato per caso che sa però rendere in modo mirabile il personaggio. Un regista che si avventura coraggiosamente nell’affrontare il tema dell’esistenza di Dio nella natura e mettere in discussione la stessa idea di rappresentazione (quindi anche quella cinematografica) per bocca dello stesso Menocchio quando durante il processo rileva come le immagini di vescovi e papi che ricoprono le pareti della sala abbiano una funzione ideologica e quindi spesso esse sono “false” rispetto alla realtà che vogliono rappresentare. Una rivendicazione quindi della funzione dei poveri che ne fa del film un intreccio tra socialità e spiritualità e quindi adatto ad essere visto in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri indetta da Papa Francesco. Purtroppo il film, distribuito da una coraggiosa Nefertiti Film è presente in pochissime sale.