Film della settimana – Quando Hitler rubò il coniglio rosa

Un film inusuale per raccontare la tragedia ebraica

Milano, 4.5.2022

Caroline Link è una regista tedesca che aveva già vinto un’Oscar con Nowhere in Africa e che ora approda sui nostri schermi con un film sulla persecuzione degli ebrei raccontando la storia di una famiglia in fuga da Berlino. Siamo nel 1933 ed alla salita al potere di Hitler il padre, famoso critico teatrale, prende moglie e ragazzini e si rifugia in Svizzera per poi arrivare a Parigi. Una famiglia agiata che pian piano dovrà abbandonare tutti i privilegi. Una situazione vista e raccontata con gli occhi di Anna, una bambina di 9 anni la quale nel momento di lasciare tutti i suoi giocattoli dovrà sacrificare l’amato coniglio del titolo. Apparentemente, quindi, un film per ragazzi, ma non solo. Perché quell’abbandono rappresenta agli occhi della bambina un sopruso, il primo episodio di una vicenda che vede la famiglia sempre più in difficoltà che deve fare i conti con l’odio razziale. Tratto da un best-seller di una cinquantina di anni fa, Quando Hitler rubò il coniglio rosa legge la persecuzione ebraica in modo inusuale, ma non per questo meno drammatica. Il film forse coinvolge meno i bambini ai quali è rivolto (poche le scene veramente drammatiche) ma può rappresentare una lezione per gli adulti che, conoscendo le vicende del popolo ebraico, possono riflettere su altri modi che hanno colpito un popolo esule.