Segre racconta un mondo che scompare
Milano, 27..2021
Una settimana che vede sul grande schermo alcuni dei film provenienti dai festival (Drive my car di Ryūsuke Hamaguchi, Tre piani di Nanni Moretti, Qui rido io del quale abbiamo già parlato la scorsa settimana) ma vorremmo questa settimana segnalare il film di Andrea Segre, girato nella laguna veneziana. Si intitola Welcome Venice ed è ambientato all’isola della Giudecca dove si incontrano tre fratelli alle prese con il destino dell’abitazione familiare e relativi conflitti, compreso chi vuole trasformarla in una struttura turistica.
Segre aveva recentemente girato Molecole in una Venezia svuotata dalla pandemia e qui prosegue la sua riflessione in merito alla trasformazione della città. Una città dove gli abitanti sono sempre meno e le radici tendono a scomparire. Un film sulla Venezia più vera, ritratto di una città fragile depredata da un turismo invasivo che non sa “vedere” la bellezza segreta, una bellezza che nasce dalla lenta esplorazione del luoghi più nascosti e dal recupero di una socialità che si sta perdendo. Un film dal respiro universale che diventa denuncia nei confronti della prepotenza del denaro portando lo spettatore, anche grazie a degli splendidi interpreti ad una riflessione su temi come la famiglia, la tradizione e la crisi, non solo attuale provocata dalla pandemia, ma anche in quella futura determinata dai nostri comportamenti.