Fiore del deserto

Milano, 18.4.2016

 

Presente in poche sale un film, tratto dalla autobiografia di Waris Dirie e diretto dalla regista Sherry Hormann che riconferma un’altra modella come ottima attrice. Si tratta di Liya Kebede che fa rivivere la storia di Dirie una bellissima ragazza somala che si ritrova catapultata nel cuore di Londra dopo essere fuggita da bambina dalla famiglia nomade per evitare un matrimonio imposto ad un vecchio ed essere stata aiutata dalla nonna a raggiungere la capitale inglese. Qui un celebre fotografo di moda la lancerà sulle copertine delle maggiori riviste ma lei non dimentica i traumi vissuti da bambina come l’infibulazione. A differenza dell’immagine della modella un poco svampita che spesso i mezzi di comunicazione ci propinano lei prende coscienza dei suoi diritti di donna e diventerà la portavoce della campagna dell’Onu contro lo sfruttamento e le mutilazioni femminili. Il suo nome, Waris, significa Fiore del deserto e dà il titolo al film. Pur nel racconto di una tragedia il film ha momenti divertenti e merita di essere promosso visto che giunge sui nostri schermi con ben 6 anni di ritardo.