Poste Cisl Lombardia: servizi postali alla deriva e Bancoposta in difficoltà

Milano, 19.4.2016
 
Servizi Postali alla deriva e Bancoposta in difficoltà. Azienda e governo pensano a svendere ed a collocare sul mercato un ulteriore 30% di quote. E’ quanto sostiene il sindacato delle Cisl Poste Lombardia, in una nota diffusa oggi. “Le ragioni della rottura delle relazioni industriali e della sciopero regionale sono quelle di far scoprire le reali intenzioni del governo e di Poste sull’universalità e socialità dei servizi, sull’unicità e sulla tenuta occupazionale della più grande azienda del Paese – afferma Pino Marinaccio, responsabile Cisl Poste Lombardia -. Mentre in Lombardia, come in quasi tutte le realtà del Paese, è in corso una forte contestazione nel merito e nel metodo delle riorganizzazioni aziendali della logistica, del recapito e dei servizi finanziari e di Bancoposta, l’azienda sferra una offensiva mediatica con varie interviste dell’ad Francesco Caio che rilancia nuovi servizi “digitalizzati”, solo teorici ma con nulla di concreto”. “Di contro – aggiunge – il governo fa intravvedere in maniera sempre più concreta la possibilità entro l’anno di cedere sul mercato un’ulteriore quota del 30% di azioni di Poste. In tal modo, la quota detenuta dal Tesoro scenderebbe ben al di sotto del 50%, perdendo di fatto il controllo dello Stato sulla più grande azienda di rete e di servizi del Paese. 
La cessione al mercato di ulteriori quote di Poste ci vede nettamente contrari. E metteremo in campo tutte le azioni possibili per scongiurare questa sciagurata prospettiva”.
Dove sono stati chiusi gli uffici postali l’ad aveva previsto la presenza del Postino Telematico per garantire comunque i servizi ai cittadini. “Così non è stato – sottolinea Marinaccio -. Si è trattato solo di una annuncio. Lo stesso metodo viene utilizzato per mistificare la realtà. Il tutto sembra una provocazione atta solo a dimostrare presunte resistenze interne al cambiamento. Mentre invece da sempre il sindacato firma accordi, anche non facili da gestire con i lavoratori, tesi al rilancio degli investimenti, allo sviluppo dei servizi ed alla tenuta occupazionale”.