Ida

Milano, 14.4.2014
 

 

Incassi decisamente bassi per uno dei film più interessanti della stagione sul tema della memoria. Il regista, un polacco che vive in Inghilterra, risponde al nome di Pawel Pawlikowski ed il film si intitola Ida. Racconta di una novizia orfana alla vigilia degli ordini monastici che scopre di avere una zia che aveva fatto perdere le tracce. E tramite lei scopre la tragedia familiare che si svolge durante la persecuzione nazista ma vede i polacchi protagonisti. Il film, girato in un rigoroso bianco e nero con una scelta delle inquadrature molto creativa è anche una immersione nella psicologia femminile grazie anche a due brave interpreti praticamente sconosciute da noi. Inoltre si configurano nel film tematiche come il conflitto nella scelta della vita religiosa oltre ad un omaggio a grandi registi del passato sia polacchi (Kawalerowicz, Kieslowski) che europei (Bresson) che si sono caratterizzati per l’adesione ad un cinema dai forti contenuti etici. L’apprezzamento ottenuto in molti festival però non è bastato per lanciare il film presso un pubblico più vasto. Le sale che lo propongono sono relativamente poche (una trentina in tutta Italia) ma vale la pena recuperarlo in qualche programma di cineforum od all’uscita in Dvd).