Io sto con la sposa

Milano, 13.10.2014
 

 

La rete sta modificando anche i meccanismi di produzione dei film. Io sto con la sposa, documentario presentato con successo all’ultimo festival di Venezia, è stato infatti quasi totalmente finanziato tramite la raccolta di fondi attraverso il  crowdfunding che ha portato quasi 100.000 euro a fronte di 2617 donazioni. Ora il film è stato distribuito in 23 sale ed è già stato prenotato da una ottantina di associazioni. Perché tanto successo? Anzitutto perché si tratta di un documentario che parla del problema dei rifugiati politici e della vergogna europea nei loro confronti. Sono cinque  i protagonisti in fuga dalla guerra che insanguina il loro paese e che, sbarcati a Lampedusa, vorrebbero raggiungere la Svezia, unico paese che concede il diritto di residenza a tutti i siriani chiedenti asilo. Ma bisogna attraversare il vecchio continente infrangendo le leggi sull’immigrazione. Trovano però l’aiuto di un regista, un giornalista ed un poeta che diventano di fatto gli autori del film. Essi rispondono ai nomi di  Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry che organizzano un corteo matrimoniale da Milano alla Svezia del quale il film dà un emozionante racconto. Inoltre si tratta di un atto di accusa ma anche di solidarietà verso i rifugiati che ci rivela le loro condizioni di vita ed i loro drammi, ma anche un messaggio al mondo per affermare che nessuno può essere straniero su questa terra.