La felicità è dietro l’angolo

Milano, 9.3.2015
REGIA: Etienne Chatiliez  SCENEGGIATURA: Florence Quentin  FOTOGRAFIA: Philippe Welt MONTAGGIO: Anne Lafarge MUSICHE: Pascal Andreacchio INTERPRETI: Michel Serrault, Eddy Mitchell, Sabine Azéma, Carmen Maura, François Morel, Guilaine Londez, Virginie Darmon, Alexandra London, Christophe Kourotchkine, Jean Bousquet, Eric Cantona, Joël Cantona, Daniel Russo, Catherine Jacob, Roger Gicquel, Patrick Bouchitey, Yolande Moreau, Annie Lemoine, Karine Zulick PRODUZIONE: Charles Gassot per Telema, Le Studio Canal +, Les Productions du Champ Poirier, France 3 Cinema, France 2 Cinema DISTRIBUZIONE: Mikado Film (1996) DURATA: 104 Min
 
 
 
 
A Dole, in Francia, Francis Bergeade è impegnato ad arginare la ribellione delle operaie che lavorano nella sua fabbrica di accessori per sanitari, l’agitazione di sua moglie Nicole, sempre insofferente e stizzosa, e i capricci di sua figlia Geraldine, che sta per sposarsi con Rémi, un perfetto incompetente. Una sera, durante una cenea con il suo miglior amico, Gérard Lesueur, Francis ha un malore e viene ricoverato d’urgenza. Dimesso, torna a casa dove una sera, alla televisione, ascolta l’appello disperato di una donna di origini spagnole, Dolores, che cerca suo marito Michel, scomparso nel 1968. L’uomo è il sosia perfetto di Francis, il quale non riesce a convincere la moglie e gli amici che si tratti di una banale coincidenza. Stretto da ogni parte, Francis decide di incontrare Dolores e le sue due presunte figlie ma, appena arrivato nella loro casa nella campagna di Condom, sceglie di rimanere lì fingendosi Michel, e di aiutare le tre donne. Puce, la prima figlia di Dolores, aspetta un figlio da un uomo sposato, mentre la minore, Zig, ha due fidanzati contemporaneamente. Nicole, stizzita, lo denuncia per bigamia, ma le sue ire si placano quando Francis le offre la proprietà della fabbrica. Ma l’amministrazione di Nicole e Rémi si rivela fallimentare e la fabbrica rischia la chiusura. Gérard, divenuto l’amante di Nicole, va a chiedere aiuto a Francis e lui, con il denaro prestatogli da Dolores, rimette in sesto la struttura. È giunta l’ora di dire la verità, ma Dolores la sa già. Lui non può essere suo marito, perché Michel era un bandito ed è morto tanti anni prima precipitando nel pozzo della tenuta. La nuova situazione, però, fa felice tutti…
Il lavoro in questa gradevole commedia è visto dalla parte di un industriale produttore di tavolette per cessi, disprezzato dalla famiglia. Insomma una maledizione che bisogna abbandonare. La contrapposizione tra i ritmi lenti della campagna e la frenesia di vita del lavoro fa da cornice ad un film rilassante.
La critica
“Malgrado il soggetto alla Mattia Pascal, il film non spinge tanto sulla pirandelliana incertezza dell’identità: preferisce mantenersi sulla più semplice commedia degli equivoci (Michel, l’uomo scomparso da 28 anni, era un rapinatore riapparirà bramoso di vendetta?) ma lo fa in uno stile che recita con la stessa naturalezza con cui respira.” (Roberto Nepoti, ‘la Repubblica’, 15 settembre 1996)
 
 
Proprietario stressato di una fabbrica in crisi e convalescente da un infarto, Francis scopre che si cerca un uomo _ suo perfetto sosia _ scomparso 2 anni prima. È l’occasione per cambiare identità, casa, famiglia, lavoro. Da uno spunto pirandelliano (Il fu Mattia Pascal) e su un copione di Florence Quentin, Chatiliez ha cavato una commedia di amabile crudeltà, aggiornata ai tempi della TV. Un buon cast con Serrault magistrale nella sua apparente non-recitazione. (M. Morandini)

 

I valori veri, come il matrimonio, il lavoro e la TV. Quelli solidi, come l’abboffata, l’automobile o lo sport. E quelli più tosti, come il sesso libero, l’imbroglio impunito e la manipolazione. Un pò alla Bunuel, alla Ferreri o alla Almodovar, un pò come in certe commedie all’italiana, Chatiliez si muove allora a meraviglia. (Fabio Fumagalli – Film selezione – Rsi.ch)