Giovani sindacalisti crescono in casa Fnp e Cisl

Milano, 26.1.2015
 
Sono 15 i giovani inseriti nelle strutture Fnp e Cisl della Lombardia grazie al progetto “Unabuona casa per giovani sindacalisti”, avviato nel 2013 dalla Fnp regionale per promuovere e sostenere l’assunzione apprendisti, che in questi giorni al Centro studi Cisl hanno concluso il percorso formativo a loro dedicato. “Un progetto che è nato per sostenere l’occupazione giovanile all’interno della Fnp e della Cisl – spiega Valeriano Formis, segretario generale Fnp Cisl Lombardia – ma allo stesso tempo vuole favorire lo sviluppo di un nuovo sindacato, più sensibile alle istanze giovanili, ed anche rendere consapevoli i giovani delle difficoltà dei pensionati, avviandoli dove se ne presentino le caratteristiche, alla contrattazione sociale”. Un’opportunità che i ragazzi coinvolti hanno raccolto con grande entusiasmo. La maggior parte di loro non aveva mai avuto un contatto così ravvicinato e approfondito col sindacato. “Neanche in famiglia abbiamo mai avuto contati col mondo sindacale e per me è stata una splendida scoperta – afferma Francesca Paiano -. Sono contentissima della mia esperienza di segretariato sociale nella sede di Luino, anche perché lavoro con due persone della Fnp che mi stanno insegnando tanto. Sicuramente siamo una bella squadra”. 
Proprio perché arrivati a digiuno di competenze sindacali, per aiutarli a costruirsi una “cassetta  degli attrezzi” da utilizzare nel loro lavoro quotidiano i quindici giovani sono stati coinvolti nel percorso formativo Biblioforma, realizzato da BiblioLavoro. “La nostra ambizione è costruire nuovi sindacalisti, partendo dalle basi, e il lavoro di questi mesi ha trovato una splendida conclusione a Firenze, con la discussione delle tesine”, afferma Anna Tombini, segretaria regionale Fnp responsabile del progetto. “Un grande valore aggiunto per questi ragazzi – aggiunge – è stato il fatto che alla formazione d’aula, assolutamente importante, hanno potuto affiancare l’esperienza quotidiana sul campo”. Non è un caso, infatti, se la maggior parte di loro ambisce a sperimentarsi quanto prima sulla contrattazione sociale. Anche chi inizialmente ha svolto soprattutto mansioni tecniche. “Certamente essendo laureato in ingegneria nel corso dell’anno mi sono occupato soprattutto del settore informatico – afferma Enrico Martinelli, in forza alla Fnp di Brescia -. Ma lavorando in ambito sindacale ho sperimentato quanto sia gratificante aiutare le persone e così, anche se mai l’avrei pensato, mi piacerebbe molto in futuro avere la possibilità di impegnarmi sulla contrattazione sociale”. Dhurata Ignjatic all’inizio si è sentita “sfidata”, è stata assunta per lavorare per l’Inas e non le sembrava di avere le competenze. “Ho studiato comunicazione, non mi sentivo pronta sulle questioni del patronato – spiega -. Per fortuna hanno investito su di me e mi hanno fatto fare moltissima formazione”. “Per mesi ho affiancato gli operatori, ora  comincio a seguire pratiche mie – aggiunge -. E’ una bella sfida, ma la soddisfazione che ti dà il sorriso di una persona che riesci ad aiutare è impagabile”.