Giustizia, anche in Lombardia sciopero per la gravissima carenza di personale

Milano, 26.6.2019

Anche il personale lombardo del ministero della Giustizia venerdì 28 giugno 2019 partecipa allo sciopero proclamato dai sindacati nazionali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa. I sindacati denunciano una situazione drammatica con gravissime carenze di personale anche tenendo conto del futuro vuoto di organico previsto per il 2021 e che interesserà circa il 50% del personale.

Sia a livello nazionale che per la Lombardia il quadro che si registra è quello di una grande fetta di personale in servizio anziano, demotivato e pagato meno di tutti gli altri lavoratori pubblici. Una situazione che mette a serio rischio l’apertura degli uffici giudiziari in tutto il territorio nazionale.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa sono ancora senza risposte da parte del ministro Bonafede rispetto alle richiesta di realizzare un’intervento su due piani: quello assunzionale, rispetto al quale, nonostante l’annuncio di nuove risorse al momento non risulta adeguato alla esigenze delle strutture e quello relativo alla valorizzazione della professionalità e delle competenze di lavoratrici e lavoratori in servizio attraverso un piano efficace di riqualificazione del personale e formazione.

In Lombardia diverse le iniziative messe in campo nei diversi territori provinciali con assemblee delle lavoratrici e lavoratori in preparazione alla giornata dello sciopero. Per il 28 giugno sono invece previste iniziative di volantinaggio territoriali. I sindacati hanno inoltre richiesto un incontro al Prefetto di Milano per illustrare la situazione di disagio che sta vivendo il settore della giustizia.

“Anche le lavoratrici e i lavoratori del ministero della Giustizia della nostra regione – afferma Antonio Cassinari, segretario regionale Cisl Funzione Pubblica Lombardia – aderiranno allo sciopero del 28 giugno. La situazione è grave e sempre più insostenibile, bisogna rispettare i diritti di questi lavoratori che si trovano ad operare quotidianamente in grande difficoltà vista la forte carenza d’organico e l’aumento dei carichi di lavoro, non si può mettere a repentaglio la funzionalità stessa di uno dei servizi più importanti che lo stato deve garantire ai propri cittadini”.