I film dell’estate

Milano, 11.7.2016
 
Iniziano le programmazioni delle arene estive (molti dei film segnalati li troverete in programma)  programmano i film di una stagione considerata minore. Nonostante ciò pellicole interessanti che non trovano spazio nel corso dell’anno se ne trovano. Vediamo di operare un primo excursus tra i titoli disponibili nelle sale milanesi. Una seconda puntata tra 15 giorni prima di andare in ferie.
 
Partiamo con il film di Terry Gilliam The Zero Theorem, un regista che è una garanzia nella fantascienza intelligente (è stato l’autore di Brazil e L’esercito delle dodici scimmie). Anche qui siamo in un mondo futuristico ove tutto è  controllato dal potere delle corporazioni attraverso delle videocamere umane. In questo mondo vive un genio informatico che lavora appunto sul progetto Teorema Zero che punta a scoprire il senso della vita. Nella ex cappella dove si è isolato il nostro eroe ha delle visite compreso un adolescente  che lo aiuterà  nello scopo di risolvere il problema. Il tema del dominio delle macchine non è nuovo ma Gilliam sa inserirlo in un futuro che richiama molto il nostro presente normalizzato e la sua inconsistenza morale.
 
 
 
 
Passiamo ad un film argentino che invece parla di musica. Si tratta della vicenda dei  Fratelli Santoro, che da star si sono poi rovinati con le droghe che hanno portato alla morte del fratello più piccolo. Il film è il viaggio del maggiore nel tentativo di liberarsi del peso dei ricordi. Il regista del film è peruviano e risponde al nome di Gianfranco Quattrini. Il film in oggetto si intitola Toxic Jungle e ne risulta, pur parlando di morte, un film vitale. Un film esotico e, in omaggio al titolo ed alla vicenda, anche ipnotico. Forse non totalmente strutturato ma il flusso delle immagini e dei flashback è appunto psichedelico come lo era il rock dei nostri protagonisti.

 

 
 
 
Un’ultima segnalazione riguarda il film di Xavier Dolan, il giovane regista prodigio del cinema canadese. Il film si intitola Tom à la ferme ed è un dramma psicologico. Tom ha avuto un rapporto d’amore con Guillaume e quando l’amico muore si reca al suo funerale nella fattoria di famiglia. E qui scopre non solo che l’omosessualità del compagno è stata nascosta ma anche l’omofobia del fratello maggiore. Il film poi evolve verso una attrazione proprio di Tom verso il fratello che è pure violento. Insomma un film che diventa una specie di thriller e ricorda Alfred Hitchcock. E come il maestro inglese non parla solo di ossessioni personali ma prende in esame il malessere sociale della provincia canadese. Film presentato a Venezia quando vinse Sacro Gra di Rosi esce ora sui nostri schermi e vale la pena di recuperarlo.