Milano, 1.9.2016
A parte alcuni recuperi, dei quali abbiamo parlato la scorsa settimana, l’estate ha visto anche qualche titolo non banale uscito nelle poche sale disponibili per la programmazione. Ne citiamo alcuni meritevoli di un recupero vista la “bassa stagione” (cinematograficamente parlando) durante la quale sono stati proposti.
Iniziamo con un film che batte bandiera norvegese dovuto alla mano di Bent Hamer (alcuni ricorderanno il suo Kitchen Stories – Racconti di cucina) e si intitola 1001 Grammi. Il film parla di pesi dal momento che segue Marie che lavora nell’ufficio norvegese di pesi e misure inviata ad un seminario sul tema. Qui conosce un collega ed inizia un’altra indagine: quella del peso delle cose che contano nella vita. Un film che al di là del tema della misurazione dell’anima (già affrontato in altri film come 21grammi ) affronta non la questione della morte ma quello della vita e delle differenze culturali che usa il seminario per parlare del confronto tra di esse. Un film sulla necessità di uscire dal disagio e dall’isolamento nel quale la protagonista (ma troppo spesso anche noi) si trova immersa nella vita reale.
Cristian Mungiu è il maggior regista rumeno che firma Un padre una figlia. Il padre è un medico di solidi principi che, proprio per non mettere in difficoltà l’adorata figlia, rimane con la moglie nonostante tra loro non vi siano più ragioni di unione. Poi, di fronte ad una disavventura vissuta dalla figlia, scende a patti con se stesso chiedendo raccomandazioni in cambio di favori. In due ore di proiezione il regista riflette sulle conseguenze di una scelta e sulle responsabilità della paternità. Un film sulla morale della vita, sul rapporto genitoriale ed un interrogativo sul diritto di fare le scelte che si considerano corrette per conto dei figli.
Altro dramma morale al centro del film inglese di Gavin Hood Il diritto di uccidere. Siamo di fronte ad un tema come quello del terrorismo, questa volta in territorio keniano. Un colonnello comanda a distanza le operazioni ed è combattuto sulle armi da utilizzare e dei danni collaterali che ne conseguono. Altra opera quindi sulla responsabilità ma anche sulle diverse visioni della decisione da prendere: quella militare, quella politica e quella giuridica. Un film sul dramma della guerra e sul rapporto impersonale tra chi la guerra la vede a distanza utilizzando droni e le vittime che sono persone in carne ed ossa.
Ultima segnalazione tra i film usciti in piena estate per una commedia americana dal titolo Una spia e mezzo. Siamo tra una coppia di liceali considerata la promessa della scuola ed un ciccione vittima di episodi di bullismo. Vent’anni dopo però le cose cambiano ed il ciccione diventa un eroe che lavora per conto della CIA mentre le promesse della coppia restano deluse. Un film sulla inversione dei ruoli pieno di battute spesso riuscite ma soprattutto un tema come quello del bullismo trattato in modo originale. Una commedia classica diretta da Rawson Marshall Thurber che colpisce nel segno.