Ibm, i lavoratori approvano l’accordo sulla mobilità volontaria

Milano, 27.3.2014
 
Si è conclusa  positivamente la consultazione tra i lavoratori sull’ipotesi di accordo del 14 marzo raggiunta dal Coordinamento sindacale Fim, Fiom, Uilm con Ibm Italia sulla procedura di mobilità aperta il 30 gennaio scorso per 290 lavoratori. Un centinaio i lavoratori in esubero in Lombardia nelle sedi di: Segrate (78), Vimercate (11),  Settimo Milanese (1), Milano City (5), Pero (5). Tutti i lavoratori a livello nazionale sono stati coinvolti nelle assemblee e nel voto referendario: dei 5.174 dipendenti di Ibm Italia hanno partecipato al voto 3.552, pari al 68,65%. Di questi hanno approvato l’intesa 3.384 lavoratori, pari al 95,27%. I no sono stati 151 (il 4,25%) e le schede bianche 17 (0,48%). L’intesa del 14 marzo prevede il ricorso alla mobilità per 260 lavoratori, sui 290 previsti originariamente dalla procedura, con l’utilizzo degli strumenti di incentivazione e di accompagnamento alla pensione. In particolare sono previsti incentivi per l’accesso volontario alla mobilità che vanno da 20 a 30 mensilità, crescenti sulla base dell’età anagrafica, e l’accompagnamento alla pensione per chi maturerà i requisiti nel periodo di mobilità previsto dalla legge (massimo 36 mesi, 48 mesi per le aree del sud), con corrispondente integrazione del reddito, e fino ai 13 mesi successivi con sostegno al reddito e relativa copertura contributiva. “L’intesa è stata possibile per la forte partecipazione e il sostegno dei lavoratori alle iniziative e alle proposte sindacali, che hanno convinto l’azienda a modificare la propria posizione di rigidità – sottolinea Giuseppe Mansolillo, segretario generale Fim Cisl Milano Metropoli -. La gestione dei problemi occupazionali in questa fase avviene in modo equilibrato e senza forzature, ma rimane forte l’attenzione delle rappresentanze sindacali sulle prospettive di presenza e sviluppo di Ibm nel nostro Paese”. “L’impegno di Ibm contenuto nell’accordo, di procedere a 120 assunzioni di giovani con contratto di apprendistato nelle funzioni commerciali e tecniche per l’acquisizione di competenze nei settori innovativi dell’azienda – aggiunge – rappresenta sicuramente un segnale positivo, che però va ora concretizzato e valorizzato appieno”.