In Lombardia 26 morti sul lavoro da inizio anno. Cgil, Cisl, Uil: inaccettabile!

Milano, 7.7.2015
 
Ad oggi, si registrano da inizio anno ben 26 infortuni mortali, che coprono vari settori, edilizia, industria, agricoltura, servizi, giovani e meno giovani, dipendenti, autonomi, soci e titolari. Per Cgi, Cisl e Uil Lombardia, da sempre impegnate sul tema della salute e della sicurezza, il dato è inaccettabile! I dati confermano un lento ma costante calo del dato infortunistico complessivo a fronte, tuttavia, di un costante calo dell’occupazione e delle ore lavorate. Anche a fronte di questo dato il tasso di infortuni mortali desta forte preoccupazione, e rimane troppo elevato per una regione ad economia avanzata come la Lombardia. “Ogni infortunio ci deve far riflettere, in particolare quelli mortali per il carico di sofferenza umana che generano e l’inutile spreco di vite umane – afferma Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia responsabile area Sicurezza sul lavoro -.  Questi dati ci interrogano ancora di più a fronte del lungo lavoro svolto nel corso degli anni. E’ necessario capire cosa non funziona, se la competitività si scarica sulla riduzione dei costi e quindi delle tutele, e se permane un problema culturale e la prevenzione continua ad essere interpretata come un costo”.
Cgil, Cisl e Uil lombarde chiedono alle istituzioni, a Regione Lombardia in primis, di attivare tempestivamente un confronto su questo tema drammatico, di verificare l’adeguatezza delle risorse umane e finanziarie destinate alla prevenzione, di intensificare il piano dei controlli, e di destinare le risorse frutto delle sanzioni a progetti specifici di contrasto all’infortunio!