Milano, 7.1.2020
Prosegue in Lombardia l’aumento degli infortuni mortali sul lavoro ed è solo minimale la diminuzione degli incidenti totali. Gli ultimi dati Inail delle denunce di infortunio al mese di novembre e per il periodo gennaio/novembre 2019 confermano la drammatica tendenza rispetto allo stesso periodo 2018: gli infortuni mortali passano da 150 a 154; gli incidenti scendono di 526 eventi (-0,4%) passando da 110.678 tra gennaio – novembre 2018 a 110.152 nel pari periodo 2019.
In rapporto a tutte le altre regioni del Nord, quindi, la Lombardia conferma il suo triste primato di regione con il più alto numero di infortuni mortali, peraltro in aumento.
La Cisl Lombardia evidenzia che il numero degli infortuni mortali conferma un andamento fortemente negativo, a sottolineare che si tratta di una tendenza non occasionale che ha urgentemente bisogno di un’azione di contrasto, sia applicando prontamente le intese raggiunte con Regione Lombardia, sia recuperando, a partire dai datori di lavoro e dalle istituzioni, quella dimensione di responsabilità e centralità che va data alla salute e sicurezza.
Il trend di aumento degli infortuni mortali dura ormai da tre anni e vede fortemente impegnata la Cisl Lombardia per un’inversione di tendenza.
“Crediamo che il risultato di infortuni mortali zero possa essere un obiettivo reale, anche se certamente non semplice. Ma non può essere perseguito solo da chi rappresenta i lavoratori – afferma Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla salute e sicurezza -. I dati ci dicono inequivocabilmente che la stessa attenzione non c’è da parte di tutti. La prevenzione e la tutela della salute e sicurezza sono un investimento e non un costo. Non lo dice solo la Cisl, ma lo impone la norma di legge e lo esige la realtà fotografata dai dati”.
Dall’analisi dei dati relativi agli infortuni mortali nel periodo gennaio-novembre 2019 sul 2018, emerge un calo del 47% (da 19 a 10 casi) per il genere femminile e un aumento del 10% (da 131 a 144 casi) per il genere maschile. Per quanto riguarda le fasce di età, si evidenzia un aumento dei casi tra i 20 e i 29 anni (+65%) e tra i 45 e i 54 anni (+34%).
Quanto ai macro settori, gli infortuni mortali sono più numerosi nell’industria e servizi (141 casi) confermando il dato già presente nel 2018. In agricoltura aumentano da 5 a 12; diminuiscono nel settore pubblico, da 4 a 1.
A livello territoriale, la provincia Monza e Brianza registra un +100% dei decessi, da 7 a 14 nel periodo gennaio-novembre 2019. Brescia sale da 19 a 29 (+52%), mentre Mantova e Milano calano rispettivamente da 21 a 14 e da 45 a 39.
L’analisi degli infortuni totali evidenzia un calo in tutti i settori. A livello territoriale si riducono, anche se in misura minimale, in tutte le province tranne che a Como, Lecco, Pavia e Sondrio.