Oltre 100 le richieste, in programma nuovi corsi per donne
Milano, 23.7.2020
E’ partito questa settimana il corso di italiano “Passaparola” promosso da Iscos Lombardia, Associazione Provinciale Pakistani Varesini e Giovani Pakistani in Italia. La prima classe, formata da 17 donne, si è incontrata con le due insegnanti in un’aula virtuale, per iniziare il percorso che in 60 ore permetterà loro di apprendere la lingua italiana ad un buon livello, per potersi approcciare eventualmente al test di livello A2.
“Le oltre 100 richieste che ci sono arrivate da tutta Italia per questo corso sono la dimostrazione della necessità reale sul nostro territorio di integrarsi e partecipare attivamente alla vita di comunità. I dati supportano questa tesi. A dicembre 2019 solo nella nostra regione risultavano più di 40.000 i cittadini pakistani con un aumento del quasi 4% rispetto all’anno precedente – spiega Marta Valota, direttrice di Iscos Lombardia -. Per dare vita a nuovi percorsi formativi, mantenendo la gratuità per per le iscritte, abbiamo avviato una raccolta fondi . L’idea è di partire con altri 5 corsi di diverso livello in autunno. L’obiettivo di questa iniziativa è di favorire la comunicazione quotidiana, le relazioni e le conoscenze che permettono di integrarsi in una comunità. Ma non solo: per ottenere un permesso di soggiorno CE di lungo periodo è necessario dimostrare un livello A2 di conoscenza dell’italiano”.
Iscos Lombardia segue tutta la parte tecnica del prpgetto e si è occupa della formazione delle insegnanti sull’utilizzo della piattaforma online elaborando e mettendo a disposizione una guida oltre ad incontri virtuali di aggiornamento.
“La raccolta fondi ci permetterà di inserire nuove insegnanti e di dare risposta alle tante donne che non sono state ammesse a questo primo corso per ovvi limiti di numero e di gestione del corso a distanza – spiega Valota -. Le lezioni proseguiranno anche durante il mese di agosto come risposta all’esigenza delle partecipanti che in questa delicata fase di emergenza sanitaria sono state più che mai assorbite dalla difficile conciliazione dei tempi e della gestione dell’homeschooling dei figli rinunciando alla formazione e alle attività di proprio interesse”.
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