Milano, 3.5.2017
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Tutto ciò rende inaccettabili i 187 licenziamenti a Roncello e la chiusura della produzione. Domani presso il tribunale di Monza si svolgerà l’udienza dove le organizzazioni sindacali unitariamente hanno richiesto l’annullamento della procedura di licenziamento per condotta antisindacale poiché l’azienda non ha rispettato gli accordi sottoscritti sul mantenimento dell’occupazione per tutto il 2017 e non ha consentito un esame congiunto per evitare licenziamenti.
“Esprimiamo la più ampia solidarietà a questi lavoratori che hanno ricevuto le lettere di licenziamento e lotteremo insieme a loro con ogni mezzo per impedire questa vergogna – affermano Furlan e Colombini -. Chiediamo al governo italiano di intervenire su questa vicenda e di convocare un tavolo urgente che produca una soluzione sul mantenimento dell’occupazione nel territorio nazionale e che tramite interventi straordinari impedisca che i fondi pubblici diventino l’ingrediente di licenziamenti e disoccupazione e disperazione sociale. Occorre prevedere vincoli precisi per le aziende che intendono delocalizzare le produzioni dopo aver ricevuto finanziamenti pubblici. Non basta la promessa di restituzione dei fondi provenienti dalle tasche dei cittadini. Bisogna vincolare con un provvedimento legislativo la K-Flex e le altre aziende che hanno ricevuto sovvenzioni pubbliche a rimanere in Italia, come fanno tra l’altro altri paesi europei, altrimenti si tratta solo di aiuti di stato ad imprese che non solo non esercitano una responsabilita’ sociale ma fanno anche un cattivo uso dei fondi pubblici".