La Cisl Lombardia pronta alle nuove sfide, al servizio dei lavoratori

Milano, 5.11.2015
 
“Soltanto vivendo in stretta comunità di spirito con i lavoratori si suscitano garanzie valide che consentono al dirigente responsabile di non valicare i confini legittimi della sua funzione di guida responsabile. È a questo stadio che l’impegno del dirigente sindacale diviene missione, con il conseguente ripudio della degradazione a mestiere…”. Si è aperta con la lettura di alcuni stralci degli scritti e discorsi del padre fondatore della Cisl, Giulio Pastore, l’assemblea programmatica organizzativa della Cisl Lombardia. Perché “è cosa giusta, per una comunità che sta percorrendo un tratto di strada impervio e molto rischioso riandare per un attimo alla sorgente originante, ove abbeverarsi ancora una volta all’acqua da cui tutti noi che siamo qui oggi abbiamo tratto origine – ha sottolineato nella sua relazione il segretario organizzativo regionale, Ugo Duci -. La storia che ci sta alle spalle e il futuro che ci attende sono incommensurabilmente più grandi dei nostri limiti personali, delle nostre umane miserie individuali. Dobbiamo avere fiducia: dipende solo da noi”. Oltre 200 i delegati riuniti per l’importante appuntamento che oggi chiude il percorso regionale che da metà settembre ha coinvolto circa 2mila delegati, in rappresentanza di oltre 770mila iscritti. Un momento di sintesi cruciale del lavoro fatto negli ultimi due mesi, con una maratona di 40 assemblee, dalle Cisl territoriali e dalle categorie.  “Questo nostro appuntamento non può essere vissuto come momento rituale dell’organizzazione – ha sottolineato Osvaldo Domaneschi, segretario generale della Cisl introducendo i lavori dell’assemblea -. Anche da qui oggi dobbiamo partire per offrire una nuova idea di sindacato, non diverso nei valori, nel modello o nella sigla. Ma da ripensare nell’approccio ai problemi reali delle persone, più radicato nel territorio, con spiccato spirito di servizio e meno autoreferenziale”. Non è un caso se nella locandina predisposta per l’occasione sia riportato l’articolo 3 dello Statuto della Cisl Lombardia, dove sono indicati  i compiti assegnati alla confederazione regionale. “E’ forse più che mai oggi il tempo  in cui, piuttosto che limitarsi a dire agli altri livelli cosa dovrebbero fare, chiedere a se stessi cosa dobbiamo e possiamo fare noi, secondo i doveri che la “carta costituzionale cislina” ci assegna, direi ci impone”, ha spiegato Duci aprendo la sua relazione che dal mercato del lavoro alla comunicazione, dal welfare al bilancio sociale, passando per i nuovi assetti istituzionali, la formazione, l’internazionale, la cultura antimafia, il tesseramento, ha tracciato la mappa di lavoro per il futuro della Cisl lombarda. 
 
 
Nella sezione Documenti sono pubblicati i materiali dell’assemblea programmatica e organizzativa