La tenerezza

 

Milano, 30.4.2017

Il nuovo film di Gianni Amelio è un film sul dolore ma anche sulla delicatezza e, come recita il titolo, su La tenerezza. Parla di personaggi fragili come è fragile la nostra epoca ed è fragile la vecchiaia. Il protagonista, interpretato da un bravissimo Renato Carpentieri, è infatti un vecchio avvocato napoletano non proprio immacolato che non ama più i suoi figli nonostante il tentativo di continuo avvicinamento da parte della figlia. Quando incontra la famiglia della porta accanto cambia il suo atteggiamento nei confronti della vita perché a volte è più facile esprimere la tenerezza con chi entra improvvisamente nella tua esistenza che con chi la vita l’hai convissuta. Ma la tragedia è dietro l’angolo ed anche quella che poteva essere una speranza di felicità si tinge di drammaticità ma sarà proprio all’interno di tale dramma che verrà recuperato il rapporto con la figlia. Un film fatto di sguardi e di gesti senza mai andare sopra le righe, anche nel raccontare il dolore. Ma anche un modo per ricordare che, nel riconoscere la fragilità e le proprie contraddizioni si può imparare ad amare di nuovo. Il film è tratto da un romanzo (La tentazione di essere felice) ed Amelio riutilizza il personaggio principale per raccontare un poco della sua vecchiaia affamata di affetto ma anche gelosa di una propria autonomia quasi a dimostrare che la vita non è finita con l’avanzare dell’età. Infine il film mostra una Napoli lontana dai luoghi comuni così come lontana dalla banalità sono i dialoghi che caratterizzano una sceneggiatura ispirata.