Coronavirus, sindacati P.a. inviano diffide a Comuni che non utilizzano il lavoro agile

Milano, 23.3.2020

“Di fronte a un’evidente sottovalutazione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 e al misconoscimento delle normative, partono oggi le nostre diffide unitarie a tutte le pubbliche amministrazioni della Lombardia”. Annunciano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uilp della Lombardia in una nota unitaria. “Rispettare e salvare la vita alle lavoratrici e ai lavoratori pubblici e insieme tutelare il diritto alla salute di tutte le persone è il nostro obiettivo – scrivono -. Perseguiremo in sede giudiziaria chi non ottempera nell’immediato al Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covi-19”.

Il lavoro agile oggi è già l’ordinaria modalità di lavoro nella Pubblica Amministrazione, come previsto dalla Direttiva 2/2020 dalla ministra Fabiana Dadone.

“A maggior ragione dopo il decreto legge 18/2020, e nello specifico all’articolo 87 – scrivono – come Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uilp della Lombardia chiediamo di collocare con provvedimento immediato tutto il personale in attività di servizio in forma agile presso il proprio domicilio con l’unica eccezione del personale assegnato ai servizi indifferibili da svolgere necessariamente in ufficio. Alle lavoratrici e ai lavoratori assegnati ai servizi indifferibili va subito e formalmente comunicato”. “Lo ribadiamo – concludono -: la salute viene prima di tutto. Riterremo responsabili di eventuali danni alla salute le amministrazioni inadempienti alle nostre rivendicazioni a rispettare la legge che, nella data situazione, significa tutelare la vita”.

 

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